Carlo Goldoni
La donna stravagante

ATTO TERZO

SCENA QUINTA

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SCENA QUINTA

 

Cecchino e detti.

 

CEC.

Signora.

LIV.

Oh mio Cecchino, che vuoi da me?

CEC.

Qual soglio,

Eccomi nuovamente apportator d'un foglio.

LIV.

Recalo a me.

CEC.

Tenete. (le il foglio)

LIV.

(Oh foglio a me diletto!

Nuovo piacer preveggo. Nuovi perdoni aspetto). (apre il foglio)

ROSA

(Stupida la rimiro). (da sé)

PRO.

Giubbila di contento. (a donna Rosa)

MED.

Nuove felici, è vero? (a donna Livia)

LIV.

(Misera me, che sento?) (da sé)

ROSA

Si turba.

PRO.

Si scolora. (a donna Rosa)

MED.

L'occhio non par più quello. (a donna Rosa)

CEC.

(Dubito questa volta non donimi un anello). (da sé)

LIV.

(Possibil che mi lasci? Ah! da' suoi detti il temo.

Ingratissimo foglio! ah, dalla bile io fremo). (da sé)

ROSA

Che vuol dir, donna Livia?

LIV.

Un improvviso assalto

Di convulsioni al capo.

PRO.

Che? vanno i fumi in alto?

ROSA

Quel foglio avvi destato l'intempestivo umore?

LIV.

Può darsi, egli ha di muschio un orribile odore.

ROSA

Datelo a me, che allettami l'odore, e non mi offende.

LIV.

Donna curiosa invano di leggerlo pretende. (s'alza adirata)

MED.

Se cosa è che vi spiaccia, a noi non la celate.

PRO.

Deh parlateci almeno.

LIV.

Non vo' parlare. Andate.

ROSA

Vi licenzia, signori.

PRO.

Noi non andrem per questo.

ROSA

Restate, se vi aggrada, io più con lei non resto.

Non vo' che mi rimproveri curiosità malnata:

Livia è fuor di se stessa, quel foglio l'ha sdegnata.

(Qualche desio, confesso, ho di saperlo in petto;

Ma provocar non voglio, restando, il suo dispetto.

Sia pur qual esser vuole quel cor, lieto o sdegnoso,

So quel che il zio mi disse, sull'amor suo riposo). (da sé e parte)

ROSA

Restate, se vi aggrada, io più con lei non resto.

Non vo' che mi rimproveri curiosità malnata.

Livia è fuor di se stessa, quel foglio l'ha sdegnata.

(Qualche desio, confesso, ho di saperlo in petto;

Ma provocar non voglio, restando, il suo dispetto.

Sia pur qual esser vuole quel cor, lieto o sdegnoso,

So quel che il zio mi disse, sull'amor suo riposo). (da sé e parte)

 

 

 

 

 

 


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