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CEC. |
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Oh mio Cecchino, che vuoi da me? |
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CEC. |
Qual soglio, Eccomi nuovamente apportator d'un foglio. |
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Recalo a me. |
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CEC. |
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Nuovo piacer preveggo. Nuovi perdoni aspetto). (apre il foglio) |
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PRO. |
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Si turba. |
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PRO. |
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CEC. |
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(Possibil che mi lasci? Ah! da' suoi detti il temo. Ingratissimo foglio! ah, dalla bile io fremo). (da sé) |
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Di convulsioni al capo. |
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PRO. |
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Quel foglio avvi destato l'intempestivo umore? |
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PRO. |
Deh parlateci almeno. |
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PRO. |
Noi non andrem per questo. |
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Restate, se vi aggrada, io più con lei non resto. Non vo' che mi rimproveri curiosità malnata. Livia è fuor di se stessa, quel foglio l'ha sdegnata. (Qualche desio, confesso, ho di saperlo in petto; Ma provocar non voglio, restando, il suo dispetto. Sia pur qual esser vuole quel cor, lieto o sdegnoso, So quel che il zio mi disse, sull'amor suo riposo). (da sé e parte) |
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