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   Udite. Al cavalier sublime 
  Congiunte son di sangue le illustri case, e
  prime; 
  E ha tai dovizie e onori, a ha nome tal nel
  mondo, 
  Che a pochi in patria nobile può renderlo
  secondo. 
  Altra di me più saggia ne daria grazie al nume; 
  A me spiace il suo volto, dispiace il suo
  costume. 
  O pur dirò che il fato in me difetti ad una, 
  Che degna non mi rendono di simile fortuna. 
  Chi sa che destinata per voi non sia tal sorte? 
  Miratelo, germana, escir da quelle porte. 
  Al zio che l'accompagna, spiegatevi: chi sa? 
  Par che per voi sia nato. Vel lascio in verità. (parte) 
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