Carlo Goldoni
Torquato Tasso

ATTO PRIMO

SCENA SETTIMA

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SCENA SETTIMA

 

Eleonora e dette.

 

ELE.

Serva di lor signore.

MAR.

Che volete, Eleonora?

D.EL.

Eleonora si chiama ella pur?

ELE.

signora.

Fecer tre nomi eguali maraviglia anche a me.

Chi paga la merenda, ora che siamo in tre?

MAR.

Via, che volete ?

ELE.

È quivi il Cavalier del Fiocco.

MAR.

Di Torquato il nemico. (a donna Eleonora.)

D.EL.

Di lui nemico? sciocco!

MAR.

Digli che venga.

D.EL.

Oibò.

MAR.

Godrete il bell'umore.

D.EL.

Sentite, io non mi tengo, se strapazza l'autore.

ELE.

Anch'io tengo da lui; son proprio innamorata:

Trovo nei dolci versi la manna inzuccherata.

Bene o male, li leggo anch'io la notte e 'l ;

Oh, mi piace pur tanto, quando dice così:

Sani piaga di stral piaga d'amore,

E sia la morte medicina al cuore. (parte.)

 

 

 


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