Carlo Goldoni
L'amore artigiano

ATTO PRIMO

SCENA PRIMA   Piazzetta con varie case e botteghe ancora chiuse.   Vedesi appena l'alba, e a poco a poco si va rischiarando. Rosina apre la finestra e si fa vedere; poi Angiolina fa lo stesso nell'abitazione sua dirimpetto a quella della Rosina; poi Giannino viene di strada, suonando il chitarrino e cantando.

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ATTO PRIMO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Piazzetta con varie case e botteghe ancora chiuse.

 

Vedesi appena l'alba, e a poco a poco si va rischiarando. Rosina apre la finestra e si fa vedere; poi Angiolina fa lo stesso nell'abitazione sua dirimpetto a quella della Rosina; poi Giannino viene di strada, suonando il chitarrino e cantando.

 

ROS.

(Apre la finestra e si fa vedere)

Bella cosa gli è il vedere

Spuntar l'alba in sul mattino:

Ma se passa il mio Giannino,

Fugge l'alba e spunta il sol.

 

 

 

 

ANG.

(Apre la finestra e si fa vedere)

Sorge l'alba, e sto a vedere

Far il sole il suo cammino;

Ma dagli occhi di Giannino

Vinta è l'alba, e vinto è il sol.

 

 

 

 

 

a due

Pria ch'io vada al mio lavoro,

Deh vedessi il mio tesoro,

Deh venisse il mio bel sol.

 

 

 

 

 

GIAN.

(Col chitarrino si ferma a mezza la Piazzetta, e suona e canta, addrizzando gli occhi ed il canto dalla parte di Rosina)

Non posso riposar, non trovo loco,

Cerco qualche ristoro alla frescura.

Ma dove i' vado porto meco il foco,

Ed è il mantice mio fra quelle mura.

 

 

 

 

 

ANG.

} a due

Giannino amabile,

Sei pur piacevole!

Più caro giovane

Di te non c'è.

 

 

 

 

ROS.

 

 

 

 

 

 

GIAN.

Oh, s'io potessi rinfrescarmi un poco,

Non morirei dall'amorosa arsura.

Amore, il tuo Giannin si raccomanda:

Fagli vedere il sol da questa banda.

 

 

 

 

 

 

ROS.

} a due

Giannino amabile,

Sei pur piacevole!

Più caro giovane

Di te non c'è.

 

 

 

 

 

ANG.

 

 

 

 

 

 

 

GIAN.

 

Zitto. Parmi vedere,

Fra il chiarore dell'alba e delle stelle,

La mia bella Rosina alla finestra.

 

 

 

 

 

 

ROS.

Eh ehm. (si fa sentire)

 

 

 

 

 

 

GIAN.

Eh ehm. (le corrisponde, e si avvicina pian piano)

 

 

 

 

 

 

ANG.

Briccone!

Sen va dalla Rosina.

Più non cura di me. Eh ehm. (si fa sentire)

 

 

 

 

 

 

GIAN.

(Per Bacco!

L'Angiolina mi vede; anch'ella è alzata.

Fingerò non vederla e non sentirla). (da sé)

 

 

 

 

 

 

ROS.

(Con Giannino colei non vuol finirla). (da sé)

 

 

 

 

 

 

GIAN.

Rosina. (sotto la finestra, piano)

 

 

 

 

 

 

ROS.

Vita mia. (sottovoce)

 

 

 

 

 

 

GIAN.

Tuo padre è alzato?

 

 

 

 

 

 

ROS.

Credo che dorma ancora.

Io m'alzai di buon'ora

Perché deggio finire un andrienne

Per madama Costanza,

E perché di vederti avea speranza.

 

 

 

 

 

 

ANG.

Oh che rabbia! eh ehm. (tossisce forte)

 

 

 

 

 

 

ROS.

Senti? (a Giannino, piano)

 

 

 

 

 

 

GIAN.

La sento,

Ma di lei non m'importa.

Vieni un po' sulla porta.

 

 

 

 

 

 

ROS.

Sì, m'aspetta.

(Voglio fare arrabbiar quella fraschetta). (entra)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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