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Qui vo' stare. |
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Vile Africano indegno, che da' Romani apprese La gloria a invidiare dell'Attico paese! Prima che Roma fosse, era famosa e forte La madre de' sapienti, città di cento porte; E Sparta, e Acaia, e Creta, e tante altre che han reso, Più assai che non è il Tebro, conto il Peloponneso. Roma si vanti pure capo del mondo altera; Ma sol secoli cinque son ch'ella nacque e impera. L'epoca della Grecia, cangiata in vario stato, Confina con il tempo del mondo rinnovato; |
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Per me parlasti greco, però non ti rispondo. Il dì quando son nato, per me principiò il mondo. E quando sarò morto, il mondo avrà il suo fine; Altr'epoche non curo né greche, né latine. Gli Ateniesi in Roma so che son furbi e scaltri. Possano crepar tutti, e tu prima degli altri. |