Carlo Goldoni
Terenzio

ATTO QUINTO

SCENA OTTAVA

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SCENA OTTAVA

 

Lucano, Livia, Lelio, Fabio e Damone.

 

LIV.

(Qual mistero nasconde?) (da sé.)

LUC.

(Terenzio io non intendo). (da sé.)

FAB.

(Sai tu che dir si voglia?) (Piano a Lelio)

LEL.

(Sì, lo so, lo comprendo). (piano a Fabio.)

DAM.

Signor, signor mio caro, dolce signor clemente,

A tutti generoso, e a Damone niente? (a Lucano.)

LUC.

Libertà per legato alla mia morte spera.

DAM.

Deh, mi facciano i numi la grazia innanzi sera.

 

 

 


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