Carlo Goldoni
Gli uccellatori

ATTO PRIMO

SCENA SESTA   Il Marchese, poi la Contessa e Roccolina

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SCENA SESTA

 

Il Marchese, poi la Contessa e Roccolina

 

MARC.

Amore in ogni petto

Or la pena produce, ora il diletto.

Avrò di Mariannina

Quella pietade istessa

Che per me bramerei. Se la Contessa

Conseguire in isposa un mi lice,

Sarò, nell’amor mio, sarò felice.

ROCC.

Eccola qui, signore.

MARC.

Incomodarvi

Non pretesi a tal segno;

Di venire da voi più non son degno?

CONT.

Mi trovò Roccolina

Disposta ad uscir fuori;

Godo l’aria pigliar sui primi albori.

ROCC.

Certo la mia padrona

Patisce un caldo grande.

MARC.

Caldo patisco anch’io,

Né può essere il suo maggior del mio.

CONT.

Sente ognuno il suo foco.

ROCC.

E che ciò sia,

Sento abbruciarmi anch’io, padrona mia.

MARC.

Contessa, è necessario

Temprar le fiamme e moderar l’affanno.

CONT.

Il rimedio è talor peggior del danno.

MARC.

Amor non può recarvi

Consolazion con i favori suoi?

CONT.

Sì, mi può consolar, ma non con voi.

MARC.

Possibil che crudele

Meco voi siate ognor?

ROCC.

Per dir il vero,

Merta il signor Marchese

Che non siate con lui così scortese.

CONT.

Tu bada ai fatti tuoi,

Ed ei, se il mio contegno non gli piace,

Che vada altrove, e che mi lasci in pace.

ROCC.

Intendete?

MARC.

Ho capito.

Ella vuol ch’io disperi

Grata mercede al mio sincero affetto,

Ed io voglio adorarla a suo dispetto.

 

Pria vuò lasciar di vivere,

Che abbandonarvi, o cara:

So ch’è la pena amara,

Ma vuò sperare ancor.

Del mio destin decidere

Brama quel ciglio altero,

Ma cangerassi, io spero,

Quel barbaro rigor. (parte)

 

 

 


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