Carlo Goldoni
L'uomo di mondo

ATTO PRIMO

SCENA DECIMA

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SCENA DECIMA

 

Silvio, Beatrice, Momolo

 

SILV. Signore, vi sono bene obbligato che, anche senza conoscermi, abbiate voluto liberarmi da una simile vessazione.

MOM. Gnente, signor. I galantomeni xe obligai a far dei boni offizi co i pol.

BEAT. È bene un birbonaccio colui. Fa torto alla vostra patria.

MOM. Prima de tutto, si ben che el parla venezian, mi no so de che paese che el sia; ma quando che el fusse anca de sta città, la vede ben, tutto el mondo è paese; dei boni e dei cattivi per tutto se ghe ne trova. A Venezia, generalmente parlando, e se ama e se stima assae el forestier, ma ghe xe qualche persona tressa20, ghe xe dei dretti che vive sull'avantazo, come se trova per tutto el mondo, e specialmente in ti paesi grandi.

SILV. Dite bene, signore. Questa volta ci sono inciampato. Per altro i trenta zecchini li troverò, e voi non resterete...

MOM. No la se metta in pena per questo. La se comoda, che no m'importa a sborsarli mi, e la me li darà co la poderà. Cossa gh'ha nome sta zentildonna?21 (verso Beatrice)

BEAT. Beatrice, per servirla.

MOM. Oh, che bel nome! de che paese?

BEAT. Romana ai suoi comandi

MOM. Molto compita. Xeli vegnui per star un pezzo a Venezia?

SILV. Avevo idea di trattenermivi il carnovale.

BEAT. Ma se i danari li perde al gioco, abbiamo finito di divertirci.

MOM. No la se toga pena per questo. Finalmente la perdita no xe granda, e a Venezia se se pol devertir col poco e co l'assae. E po, se le se degnerà de lassarse servir, le troverà in mi un bon amigo e un so umilissimo servitor.

BEAT. (Pare un galantuomo a vederlo, ma mi spaventa l'esempio di quell'altro). (da sé)

SILV. Vorrei vedere il mercante sopra di cui ho la cambiale ad uso. Voi lo conoscerete.

MOM. No vorla? Son del mistier anca mi. La me diga el nome.

SILV. Ho la lettera nel baule, or ora la ritroverò.

MOM. La vaga a torla, che ghe saverò dir.

SILV. Eh, vi è tempo. Goderò per ora la vostra compagnia.

MOM. Da qua un'ora i marcanti i se trova tutti a Rialto. La vaga a trovar la lettera. (Vorave che el dasse liogo22 sto sior). (da sé)

SILV. Vado subito, ed ora torno. (parte)

MOM. Che la se comoda pur. La diga, signora, xela più stada a Venezia? (a Beatrice)

BEAT. Non signore, questa è la prima volta.

MOM. La vederà un paese che ghe piaserà. Ma per cognosserlo sto paese, bisogna praticarlo. La troverà una cortesia in tutti, che xe nostra particolar. Le donne specialmente qua le pol dir de esser in tel so centro. Semo omeni de bon cuor, e se la se degnerà de far l'esperienza in mi, spero che no la formerà cattivo concetto della nostra nazion.

BEAT. Son persuasa di quello mi dite. Vedo dalla vostra buona maniera che siete un signore di tutto garbo.

MOM. Gnente, patrona. Mi no gh'ho nissun merito. Me vanto solamente de esser un omo schietto e sincero, onorato e civil.

BEAT. (Mi va a genio, da vero, questo signor Veneziano). (da sé)

MOM. (Me par che ghe scomenza a bisegar in tel cuor). (da sé)

BEAT. Siete ammogliato, signore?

MOM. No, la veda. Son putto23, per obbedirla.

BEAT. Se aveste moglie, vi avrei pregato di far ch'io la conoscessi, per avere un poco di compagnia.

MOM. Posso servirla mi, se la se contenta.

BEAT. È vero, ma la cosa è diversa.

MOM. La diga: so consorte xelo zeloso?

BEAT. Oh, questo poi no. Non ha ragione di esserlo né per il mio merito, né per il mio costume.

MOM. Circa al merito, lo compatiria se el fusse zeloso, ma una donna prudente no ghe deve dar occasion.

BEAT. Propriamente è portato a non prendersi pena di certe cose.

MOM. Donca me sarà permesso de poderla servir.

BEAT. Discretamente, perché no?

MOM. Certo che no me torò quella libertà che no me se convien. Ma, per esempio, se me tolesse la confidenza che disnessimo insieme, se poderave?

BEAT. Io mi persuado di sì.

MOM. Andar in maschera?

BEAT. Ancora; con mio marito.

MOM. Se lasserala servir?

BEAT. Da un uomo onesto, come voi mostrate di essere, non saprei ricusare di essere favorita.

MOM. Semo in parola. La me daga la man.

BEAT. Perché ho da darvi la mano?

MOM. Per la parola che la me .

BEAT. Non vi è bisogno. Ci siamo intesi.

MOM. Cossa gh'ala paura? No gh'ho miga la rogna.

BEAT. Ecco la mano.

MOM. In segno de respetto. (le bacia la mano)

BEAT. Troppo gentile.

MOM. Tutto ai so comandi.

BEAT. Andiamo a vedere, se mio marito ha ritrovato la lettera.

MOM. Aspettemolo, che el vegnirà.

BEAT. No, no, è meglio che andiamo.

MOM. Eh via. (tenero)

BEAT. Andiamo, vi dico. (Non vorrei che mio marito s'insospettisse di qualche cosa). (da sé)

MOM. La servo dove che la comanda. (Oh, che bell'incontro che xe stà questo! Se andasse anca i trenta zecchini, sto muso ghe ne merita più de cento). (partono)

 

 

 





p. -
20 Di cattivo costume.



21 Termine di civiltà in questo caso.



22 Che si allontanasse.



23 In senso di giovanetto ancor libero.



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