Carlo Goldoni
L'uomo di mondo

ATTO TERZO

SCENA DODICESIMA

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SCENA DODICESIMA

 

Camera in casa del Dottore.

 

Eleonora, Beatrice, Silvio, il Dottore

 

DOTT. Ecco, signor Silvio, dugento zecchini che ho riscosso per lei dal mercante, ancorché non sia spirato il giorno della cambiale.

SILV. Sono tenuto alle vostre grazie. Mi stava sul cuore un impegno di trenta zecchini; ho piacere di poter comparire.

BEAT. Signor Silvio, badate bene di non giocare.

SILV. Non vi è pericolo. Giacché la sorte ci fa godere una sì gentil compagnia, voglio che il resto del carnovale ce lo godiamo in Venezia con buona pace.

ELEON. Sì, caro signor Silvio, siate compiacente colla signora Beatrice, che ben lo merita.

 

 

 


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