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PANT. Amigo, compatime se vegno avanti.
CEL. Caro signor Pantalone, siate il benvenuto.
ARG. (Oh, questo è un imbroglio!) (da sé)
CEL. Mi è ritornato il mio male. Ed ora son qui con questo medico.
PANT. Quello xe Traccagnin, vostro servitor.
ARG. Somiglia assaissimo a suo fratello. Non vi è altra differenza, se non che questi è zoppo.
PANT. Bravo, sior zotto. (Ghe zogo, che i vol far zo sto minchion). (da sé)
CEL. Ha un altro difetto. Parla male, che non si sa che diavolo dica.
ARG. Per altro poi è un uomo grande, un eccellentissimo medico.
PANT. (Oh che baroni!) (da sé) Feme un servizio, fia, con licenza del vostro paron. Andè da siora Flaminia, e diseghe che, se la se contenta, ghe vorave far una visita.
ARG. Non vorrei ch'ella...
CEL. Via; andate, obbedite, e non replicate.
ARG. Anderò. (Ho paura che finisca male per Traccagnino. Basta, ci pensi da sé). (da sé, e parte)