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Ros. Se Milord avrà per me de’ sentimenti convenevoli al mio carattere, non ricuserò d’ammetterlo alla mia conversazione. E forse col tempo ... Ma eccolo che viene.
Mil. Perché‚ non vi siete compiaciuta di ricever questo picciol anello?
Mi diceste iersera che vi piaceva.
Ros. Tutto quello che piace, non è lecito di conseguire.
Mil. Anzi si desidera quello che piace.
Ros. Desiderare e prendere non è il medesimo.
Mil. Madama, non replicherò per rispettare le vostre proposizioni.
Mil. Non mi tormentate con cerimonie. (siedono)
Ros. Come avete riposato bene il resto della notte?
Mil. Poco.
Ros. Vi piacque il festino di iersera?
Mil. Molto
Ros. Vi erano delle belle donne?
Ros. Milord, qual più vi piace fra quelle che si potevan dir belle?
Mil. Credete, lo dico di cuore.
Ros. Io non merito una distinzione sì generosa.
Mil. Meritate molto, e non vi degnate di accettar poco.
Ros. Non accetto, per non esser obbligata a concedere.
Mil. Io non pretendo nulla da voi. Se prendete l’anello, mi fate piacere; se l’aggradite, son soddisfatto.
Ros. Quando è così, non voglio usare atto villano con ricusare le vostre grazie.
Mil. Prendete (si cava l’anello e lo dà a Rosaura)
Ros. Vi ringrazierei, se non temessi di dispiacervi.
Mil. Se parlate, mi fate torto.