Carlo Goldoni
La vedova scaltra

ATTO TERZO

Scena Ultima. Pantalone, il Dottore e detti

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Scena Ultima. Pantalone, il Dottore e detti

 

Pan. Come va la conversazion, patroni?

Dott. Che mai avete fatto a Don Alvaro, che va dicendo imprecazioni contro tutte le donne d'Italia?

Mon. Signor Pantalone, signor Dottore, mio amatissimo suocero, mio venerabile cognato, lasciate che con un tenero abbraccio vi partecipi aver io avuta la fede di sposa da questa bella ragazza.

Pan. Come? Che novità xe questa?

Dott. Senza dirlo a me che son suo padre?

Ros. Avevasi destinato di farlo prima di concludere le loro nozze. Ecco in una conversazione stabiliti due matrimoni, il mio col conte di Bosco Nero e quello di mia sorella con monsieur Le Blau: avete voi niente in contrario?

Dott. Ho sempre lasciato a fare voi; se lo credete ben fatto, io non mi oppongo.

Pan. (Bisogna parer bon, e far de necessità virtù.) Mi ho desiderà le nozze de siora Eleonora, ma colla speranza che la lo fasse de cuor. Co no la aveva per mi inclinazion, no gh'ho perso gnente a lassar una putta che me podeva far morir desperà.

Mon. Evviva il signor Pantalone!

Mil. Egli pensa con ragione veramente inglese.

Ros. Ecco dunque condotto felicemente a fine ogni mio disegno. Ecco assicurato lo stato di una vedova e di una fanciulla, stati egualmente pericolosi. Confesso di aver operato nelle mie direzioni da scaltra ma siccome la mia scaltrezza non è mai stata abbandonata dalle massime d'onore e dalle leggi della civil società, così spero che sarò, se non applaudita, compatita almeno, e forse forse invidiata.

 

Fine

 


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