Carlo Goldoni
La vendemmia

PARTE SECONDA

SCENA QUINTA   Cecchina, Rosina, Fabrizio che dorme, Ippolito travestito colla spada in mano, ed un Servitore similmente travestito ed armato

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SCENA QUINTA

 

Cecchina, Rosina, Fabrizio che dorme, Ippolito travestito colla spada in mano, ed un Servitore similmente travestito ed armato.

 

IPP.

Eccoci: dorme ancora?

CECC.           

Ancora dorme.

IPP.

Ora si sveglierà.

Tira de' colpi, ah.

(Tirando col Servitore, vanno intorno a Fabrizio. Cecchina e Rosina in disparte)

Voglio cavarti il core,

Parati. Ah! sei morto.

FABR.

Aiuto, aiuto. (si sveglia, vuole alzarsi e non può)

IPP.

Ah, ah!

FABR.

Cos'è accaduto?

IPP.

Ah!

FABR.

Sono assassinato.

IPP.

Ah, ah!

FABR.

M'hanno legato.

CECC.

(Oh bella in verità).

FABR.

Ah fermate, signor, per carità.

 

(Se discioglier mi potessi

Fuggirei lontan di qua. (tenta di sciogliersi)

Ah, signor, per carità. (lo spaventano)

Lei si fermi. (a Ippolito)

Lei aspetti.... (al Servo)

Oh, che nodi maladetti!

Ma la vita, per pietà.

(Son disciolto). Con licenza. (vuol partire)

Cos'è questa impertinenza? (lo minacciano)

Voglio andarmene di qua.

Cosa vedo?

(Ippolito si scopre. Cecchina e Rosina si fanno avanti)

CECC.

} a tre

Ah ah ah.

ROS.

IPP.

FABR.

Cos'è stato?

a tre

Ah ah ah.

FABR.

Così si tratta con un par mio?

Mi meraviglio; cosa son io?

Se son venuto con voi, signore,

Mi sono inteso di farvi onore.

Non sono un sciocco, non sono un scrocco,

Quest'insolenze non soffrirò.

Cospettonaccio, me n'anderò. (parte)

 

 

 


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