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ATTO PRIMO
Scena Quarta. Evaristo e Susanna escono dalla bottega, Candida, Susanna e detti
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
CANDIDA Come! Ancora qui il signor Evaristo! Non è andato alla caccia? Son ben curiosa di sapere il perché. (osserva in dietro)
SUSANNA La non si lagni di me, perché le assicuro che le ho dato il ventaglio a buonissimo prezzo. (a Evaristo)
EVARISTO (Non v'è più la signora Candida!) Mi dispiace che non sia qualche cosa di meglio.
SUSANNA Non ne ho né di meglio, né di peggio: questo è il solo, questo è l'ultimo che m'era restato in bottega.
EVARISTO Benissimo mi converrà valermi di questo.
SUSANNA M'immagino che ne vorrà fare un presente. (ridendo)
EVARISTO Certo ch'io non l'avrò comprato per me.
EVARISTO (È un poco troppo curiosa la signora Susanna). Perché credete voi, ch'io voglia darlo alla signora Candida?
SUSANNA Perché ho veduto che si è rotto il suo.
EVARISTO No, no il ventaglio l'ho disposto diversamente.
SUSANNA Bene bene lo dia a chi vuole. Io non cerco i fatti degl'altri. (ride e lavora)
EVARISTO (Non li cerca ma li vuol sapere. Questa volta però, non l'è andata fatta). (si accosta a Giannina)
CANDIDA Gran segreti colla merciaia. Sarei bene curiosa di sapere qualche cosa. (s'avanza un poco)
EVARISTO Giannina. (piano accostandosi a lei)
GIANNINA Signore. (sedendo e lavorando)
EVARISTO Vorrei pregarvi d'una finezza.
GIANNINA Oh cosa dice! comandi se la posso servire.
EVARISTO So che la signora Candida ha dell'amore per voi.
GIANNINA Sì signor per sua grazia.
EVARISTO Anzi m'ha ella parlato, perché m'interessi presso di vostro fratello.
GIANNINA Ma è una gran disgrazia la mia! Sono restata senza padre, e senza madre, e mi tocca essere soggetta ad un fratello, ch'è una bestia, signore, è veramente una bestia. (fila con sdegno)
GIANNINA Parli pure che il filare non mi tura l'orecchie. (altiera, filando)
EVARISTO (Suo fratello è stravagante, ma ha anche ella il suo merito mi pare). (ironico)
SUSANNA (Che avesse comprato il ventaglio per Giannina, non credo mai).
CORONATO e CRESPINO: (mostrano curiosità di sentir quel che dice Evaristo a Giannina, ed allungano il collo per sentire)
CANDIDA (Interessi colla merciaia, interessi con Giannina! non capisco niente). (si avanza sulla terrazza)
EVARISTO Posso pregarvi di una finezza? (a Giannina)
GIANNINA Non le ho detto di sì? Non le ho detto che mi comandi? Se la rocca le dà fastidio, la butterò via. (s'alza, e getta la rocca con dispetto)
EVARISTO (Quasi quasi non direi altro, ma ho bisogno di lei).
CANDIDA (Cosa sono mai queste smanie?)
CRESPINO (Getta via la rocca?) (colla scarpa e martello in mano s'alza e s'avanza un poco)
CORONATO (Mi pare che si riscaldino col discorso!) (col libro s'alza e s'avanza un poco)
SUSANNA (Se le facesse un presente non andrebbe in collera). (osservando)
GIANNINA Via eccomi qua mi comandi. (ad Evaristo)
EVARISTO Siate buona, Giannina.
GIANNINA Io non so d'essere mai stata cattiva.
EVARISTO Sapete che la signora Candida ha rotto il ventaglio?
GIANNINA Signor sì. (col muso duro)
EVARISTO Ne ho comprato uno dalla merciaia.
GIANNINA Ha fatto bene. (come sopra)
EVARISTO Ma non vorrei lo sapesse la signora Geltruda.
GIANNINA Ha ragione. (come sopra)
EVARISTO E vorrei che voi glie lo deste secretamente.
GIANNINA Non lo posso servire. (come sopra)
EVARISTO (Che risposta villana!)
CANDIDA (Mi dà ad intendere che va alla caccia, e si ferma qui).
CRESPINO (Quanto pagherei sentire!) (s'avanza e mostra di lavorare)
CORONATO (Sempre più mi cresce la curiosità). (s'avanza, fingendo sempre di conteggiare)
EVARISTO Perché non volete farmi questo piacere? (a Giannina)
GIANNINA Perché non ho ancora imparato questo bel mestiere.
EVARISTO Voi prendete la cosa sinistramente.
La signora Candida ha tanto amore per voi.
GIANNINA È vero ma in queste cose...
EVARISTO Mi ha detto che vorreste maritarvi a Crespino... (dicendo così si volta, e vede li due che ascoltano) Che fate voi altri? Che baronata è questa?
CRESPINO Io lavoro, signore. (torna a sedere)
CORONATO Non posso scrivere, e passeggiare? (torna a sedere)
CANDIDA (Hanno dei segreti importanti).
SUSANNA (Che diavolo ha costei, che tutti gl'uomini le corrono dietro?)
GIANNINA Se non ha altro da dirmi, torno a prendere la mia rocca.
EVARISTO Sentite: mi ha pregato la signora Candida, acciò m'interessi per voi, per farvi avere delle doti, e acciò Crespino sia vostro marito.
GIANNINA Vi ha pregato? (cangia tuono, e getta via la rocca)
EVARISTO Sì, ed io sono impegnatissimo perché ciò segua.
GIANNINA Dov'avete il ventaglio?
GIANNINA Date qui, date qui, ma che nessuno veda.
EVARISTO Eccolo. (glie lo dà di nascosto)
CRESPINO (Le dà qualche cosa). (tirando il collo)
CORONATO (Cosa mai le ha dato?) (tirando il collo)
SUSANNA (Assolutamente le ha donato il ventaglio).
CANDIDA (Ah sì, Evaristo mi tradisce. Il Conte ha detto la verità).
EVARISTO Ma vi raccomando la segretezza. (a Giannina)
GIANNINA Lasci far a me, e non dubiti niente.
EVARISTO Mi raccomando a voi.
GIANNINA Ed io a lei. (riprende la rocca, siede e fila)
EVARISTO (vuol partire, si volta e vede Candida sulla terrazza) (Oh, eccola un'altra volta sulla terrazza. Se potessi prevenirla!) (guarda intorno, e le vuol parlare) Signora Candida?
CANDIDA (gli volta le spalle, e parte senza rispondere)
EVARISTO Che vuol dir questa novità? Sarebbe mai un disprezzo? Non è possibile... So che mi ama, ed è sicura che io l'adoro. Ma pure... Capisco ora cosa sarà. Sua zia l'avrà veduta, l'avrà osservata, non avrà voluto mostrare presso di lei... Sì sì, è così, non può essere diversamente. Ma bisogna rompere questo silenzio, bisogna parlare alla signora Geltruda, ed ottenere da lei il prezioso dono di sua nipote. (via)
GIANNINA In verità sono obbligata alla signora Candida che si ricorda di me. Posso far meno per lei? Fra noi altre fanciulle sono piaceri che si fanno, e che si cambiano senza malizia. (filando)
CORONATO (s'alza, e s'accosta a Giannina) Grand'interessi, gran segreti col signor Evaristo!
GIANNINA E cosa c'entrate voi? e cosa deve premere a voi?
CORONATO Se non mi premesse non parlerei.
CRESPINO (s'alza pian piano dietro Coronato per ascoltare)
GIANNINA Voi non siete niente del mio, e non avete alcun potere sopra di me.
CORONATO Se non sono ora niente del vostro, lo sarò quanto prima.
GIANNINA Chi l'ha detto? (con forza)
CORONATO L'ha detto e l'ha promesso, e mi ha data parola, chi può darla, e chi può disporre di voi.
GIANNINA Mio fratello forse... (ridendo)
CORONATO Sì vostro fratello, e gli dirò i segreti, le confidenze, i regali...
CRESPINO Alto alto padron mio! (entra fra li due) Che pretensione avete voi sopra questa ragazza?
CORONATO A voi non deggio rendere questi conti.
CRESPINO E voi che confidenza avete col signor Evaristo? (a Giannina)
GIANNINA Lasciatemi star tutti due, e non mi rompete la testa.
CRESPINO Voglio saperlo assolutamente. (a Giannina)
CORONATO Cos'è questo voglio? Andate a comandare a chi v'appartiene. Giannina m'è stata promessa da suo fratello.
CRESPINO Ed io ho la parola da lei, e val più una parola della sorella che cento parole di suo fratello.
CORONATO Su questo ci toccheremo la mano. (a Crespino)
CRESPINO Cosa vi ha dato il signor Evaristo? (a Giannina)
GIANNINA Un diavolo che vi porti.
CORONATO Eh ora ora. L'ho veduto sortire dalla merciaia. La merciaia me lo dirà. (corre da Susanna)
CRESPINO Che abbia comprato qualche galanteria? (va alla medesima)
GIANNINA (Oh, io non dico niente sicuro... Non vorrei che Susanna...)
CORONATO Ditemi in grazia. Che cosa ha comprato da voi il signor Evaristo? (a Susanna)
SUSANNA Un ventaglio. (ridendo)
CRESPINO Sapete voi che cosa ha donato a Giannina?
SUSANNA Oh bella! Il ventaglio. (ridendo)
GIANNINA Non è vero niente. (contro Susanna)
SUSANNA Come non è vero niente? (a Giannina, alzandosi)
CORONATO Lasciate veder quel ventaglio. (a Giannina, con forza)
CRESPINO Voi non c'entrate. (dà una spinta a Coronato) Voglio veder quel ventaglio. (a Giannina)
CORONATO (alza la mano, e minaccia Crespino)
CRESPINO (lo stesso)
GIANNINA Per causa vostra. (a Susanna)
SUSANNA Per causa mia? (a Giannina, con sdegno)
SUSANNA A me pettegola? (s'avanza minacciando)
GIANNINA Alla larga che giuro al Cielo... (alza la rocca)
SUSANNA Vado via perché ci perdo del mio. (ritirandosi)
SUSANNA Siete una contadina, trattate da quella che siete. (corre via in bottega)
GIANNINA (vorrebbe seguitarla. Crespino la trattiene) Lasciatemi stare.
CRESPINO Lasciatemi vedere il ventaglio. (con forza)
CORONATO Cosa vi ha dato il signor Evaristo? (a Giannina)
GIANNINA Vi dico ch'è un'impertinenza la vostra. (a Coronato)
CORONATO Voglio saperlo. (si accosta a Giannina)
CRESPINO Non tocca a voi vi dico. (lo rispinge)
GIANNINA Non si tratta così colle fanciulle onorate. (s'accosta alla sua casa)
CRESPINO Ditelo a me Giannina. (accostandosi a lei)
GIANNINA Signor no. (s'accosta di più alla sua porta)
CORONATO Io, io ho da saperlo. (rispinge Crispino, e s'accosta a Giannina)
GIANNINA Andate al diavolo. (entra in casa, e li serra la porta in faccia)
CORONATO A me quest'affronto? (a Crespino) Per causa vostra. (minacciandolo)
CRESPINO Voi siete un impertinente.
CORONATO Non mi fate riscaldare il sangue. (minacciandosi)
CRESPINO Non ho paura di voi. (minacciandosi)
CORONATO Giannina dev'esser mia. (con forza)
CRESPINO No, non lo sarà mai. E se questo fosse, giuro al Cielo...
CORONATO Cosa sono queste minaccie? Con chi credete di aver che fare?
CRESPINO Io sono un galantuomo, e son conosciuto.
CORONATO Ed io cosa sono?
CORONATO Sono un oste onorato.
CORONATO Come! ci avreste voi qualche dubbio?
CRESPINO Non sono io che lo mette in dubbio.
CORONATO E chi dunque?
CRESPINO Tutto questo villaggio.
CORONATO Eh amico non è di me che si parla. Io non vendo il cuoio vecchio per il cuoio nuovo.
CRESPINO Né io vendo l'acqua per vino, né la pecora per castrato, né vado di notte a rubbar i gatti per venderli o per agnelli, o per lepre.
CORONATO Giuro al Cielo... (alza la mano)
CRESPINO Ehi!... (fa lo stesso)
CORONATO Corpo di bacco! (mette la mano in tasca)
CRESPINO La mano in tasca! (corre al banchetto per qualche ferro)
CORONATO Non ho coltello... (corre, e prende la sua banchetta)
CRESPINO (lasciai ferri e prende un seggiolone dello speciale, e si vogliono dare)