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GIANNINA Oh via, il desinare è preparato, quando verrà quell'animale di Moracchio non griderà. Nessuno mi vede; è meglio che vada ora a portar il ventaglio alla signora Candida. Se posso darglielo senza che la zia se ne accorga glielo do; se no aspetterò un altro incontro.
CONTE Oh ecco Giannina. Ehi! quella giovine. (s'incammina al palazzino)
GIANNINA Signore. (dove si trova, voltandosi)
CONTE Una parola. (la chiama a sé)
GIANNINA Ci mancava quest'impiccio ora. (si avanza bel bello
CONTE (Non bisogna che io mi scordi di Coronato. Gli ho promesso la mia protezione, e la merita). (si alza e mette via il libro)
GIANNINA Son qui, cosa mi comanda?
CONTE Dove eravate indirizzata?
GIANNINA A fare i fatti miei, signore. (rusticamente)
CONTE Così mi rispondete? Con quest'audacia? con quest'impertinenza?
GIANNINA Come vuol ch'io parli? Parlo come so, come sono avezza a parlare. Parlo così con tutti, e nessuno mi ha detto che sono una impertinente.
CONTE Bisogna distinguere con chi si parla.
GIANNINA Oh io non so altro distinguere. Se vuol qualche cosa, me lo dica; se vuol divertirsi, io non ho tempo da perdere con vossignoria...
GIANNINA E eccellentissima ancora se vuole.
CONTE Venite qui.
GIANNINA Son qui.
GIANNINA Oh io quel che ho in core ho in bocca.
CONTE Volete che io vi mariti?
CONTE Come no?
GIANNINA Come no? perché no. Perché per maritarmi non ho bisogno di lei.
CONTE Non avete bisogno della mia protezione?
GIANNINA No in verità, niente affatto. (ridendo dolcemente)
CONTE Sapete voi quel che io posso in questo villaggio?
GIANNINA Potrà tutto in questo villaggio, ma non può niente nel mio matrimonio.
CONTE Non posso niente?
GIANNINA Niente in verità, niente affatto.
CONTE Voi siete innamorata in Crespino.
GIANNINA Oh, per me ha dello spirito che mi basta.
CONTE E lo preferite a quel galantuomo, a quell'uomo ricco, a quell'uomo di proposito di Coronato?
GIANNINA Oh, lo preferirei bene ad altri che a Coronato.
CONTE Lo preferireste a degli altri?
GIANNINA Se sapesse a chi lo preferirei! (ridendo, ed a moti si spiega per lui)
CONTE E a chi lo preferireste?
GIANNINA Cosa serve? non mi faccia parlare.
CONTE No, perché sareste capace di dire qualche insolenza.
CONTE Orsù io proteggo vostro fratello, vostro fratello ha dato parola per voi a Coronato, e voi dovete maritarvi con Coronato.
GIANNINA Vossignoria illustrissima protegge mio fratello?
GIANNINA E mio fratello ha dato parola a Coronato?
GIANNINA Oh, quando è così...
GIANNINA Mio fratello sposerà Coronato.
CONTE Giuro al Cielo, Crespino non lo sposarete.
GIANNINA No? perché?
CONTE Lo farò mandar via di questo villaggio.
GIANNINA Anderò a cercarlo dove sarà.
GIANNINA Oh in questo ci penserà lui.
GIANNINA Questo mi dispiacerebbe veramente.
CONTE Cosa fareste s'egli fosse morto?
CONTE Ne prendereste un altro?
GIANNINA Potrebbe darsi di sì.
CONTE Fate conto ch'egli sia morto.
GIANNINA Signor non so né leggere, né scrivere, né far conti.
CONTE Giuro al cielo, se non foste una donna!
GIANNINA Subito l'obbedisco, e poi mi dirà ch'io non so le creanze. (s'incammina verso il palazzino)
CONTE Creanze, creanze! Va via senza salutare. (sdegnato dietro a Giannina)
GIANNINA Oh, perdoni. Serva di vossignoria...
CONTE Illustrissima. (sdegnato)
GIANNINA Illustrissima. (ridendo corre nel palazzino)
CONTE Rustica progenies nescit habere modum. (sdegnato) Non so cosa fare, se non vuol Coronato, io non la posso obbligare; non ha mancato da me. Cosa si è messo in capo colui di voler una moglie che non lo vuole! Mancano donne al mondo? Glie ne troverò una io. Una meglio di questa. Vedrà, vedrà l'effetto della mia protezione.