Carlo Goldoni
Il ventaglio

ATTO TERZO

Scena Terza. Geltruda dal palazzino, e li suddetti

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Scena Terza. Geltruda dal palazzino, e li suddetti

 

GELTRUDA Dite voi. È ritornato vostro fratello? (a Giannina, con gravità)

GIANNINA Signora sì. (con malagrazia, e camminando verso casa sua)

GELTRUDA Sarà tornato anche il signor Evaristo. (come sopra)

GIANNINA Signora sì. (come sopra)

GELTRUDA Sapete dove sia il signor Evaristo? (a Giannina)

GIANNINA Non so niente. (con dispetto) Serva sua. (entra in casa)

GELTRUDA (Che maniera gentile!) Crespino.

CRESPINO Signora. (si alza)

GELTRUDA Sapete voi dove si trovi il signor Evaristo?

CRESPINO No signora, in verità non lo so.

GELTRUDA Fatemi il piacere di andare a vedere se fosse nell'osteria.

CRESPINO La servo subito. (va nell'osteria)

SUSANNA Signora Geltruda. (sottovoce)

GELTRUDA Che volete?

SUSANNA Una parola. (si alza)

GELTRUDA Sapete niente voi del signor Evaristo?

SUSANNA Eh signora mia so delle cose assai. Avrei delle cose grandi da dirle.

GELTRUDA Oh Cieli! Ho delle cose anch'io che m'inquietano. Ho veduto delle lettere che mi hanno sorpreso. Ditemi, illuminatemi, ve ne prego.

SUSANNA Ma qui in pubblico?... Si ha da fare con delle teste senza ragione... Se vuole ch'io venga da lei...

GELTRUDA Vorrei prima vedere il signor Evaristo.

SUSANNA O se vuol venire da me...

GELTRUDA Piuttosto. Ma aspettiamo Crespino.

SUSANNA Eccolo.

CRESPINO (dall'osteria)

GELTRUDA E così?

CRESPINO Non c'è, signora. L'aspettavano a pranzo, e non è venuto.

GELTRUDA Eppure dalla caccia dovrebbe essere ritornato.

CRESPINO Oh, è ritornato sicuramente. L'ho veduto io.

GELTRUDA Dove mai può essere?

SUSANNA Al caffè non c'è. (guarda in bottega)

CRESPINO Dallo speziale nemmeno. (guarda dallo speziale)

GELTRUDA Vedete un poco. Il villaggio non è assai grande, vedete, se lo ritrovate.

CRESPINO Vado subito per servirla.

GELTRUDA Se lo trovate, ditegli che mi preme parlargli, e che l'aspetto qui in casa della merciaia. (a Crespino)

CRESPINO Sarà servita. (s'incammina)

GELTRUDA Andiamo, ho ansiosità di sentire. (entra in bottega)

SUSANNA Vada, vada; sentirà delle belle cose. (entra)

CRESPINO Vi sono degl'imbrogli con questo signor Evaristo. E quel ventaglio... Ho piacere di averlo io nelle mani. Coronato si è accorto che gli è stato portato via... Manco male che non sospetta di me. Nessuno gli avrà detto che sono stato a comprar del vino. Sono a tempo. Chi mai mi avrebbe detto che io avrei trovato il ventaglio sopra una botte? Sono casi che si danno, accidenti che accadono. Sciocco! lasciar il ventaglio sopra una botte! Il garzone tirava il vino, ed io prendilo, e mettilo via. E Coronato ha la debolezza di domandar a me se l'ho veduto, se ne so niente! Sono pazzo io a dirgli che l'ho preso io? Acciò vada dicendo che sono andato a posta, che ho rubato... È capace di dirlo. Oh è così briccone, ch'è capace di dirlo. Ma dove ho d'andar io per trovar il signor Evaristo? Dal Conte no, perché è all'osteria che lavora di gusto. ( cenno che mangia) Basta cercherò nelle case buone. Sono sei, o sette, lo troverò. Mi dispiace che sono ancora all'oscuro di quel che ha detto Susanna. Ma le parlerò. Oh se trovo Giannina in difetto, se la trovo colpevole!... Cosa farò? L'abbandonerò? Eh poco più, poco meno. Le voglio bene. Cosa mai sarà? (va per partire)


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