Carlo Goldoni
La villeggiatura

ATTO SECONDO

SCENA DODICESIMA

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SCENA DODICESIMA

 

Don Ciccio addormentato e legato; poi Don Riminaldo e Don Gasparo.

 

RIM. Caro amico, non vi offendete di questo. Sono galanterie.

GASP. Ma io queste contadinelle me le vado allevando... Chi è quello?

RIM. Don Ciccio.

GASP. Dorme?

RIM. Non volete ch'ei dorma? Ha mangiato e bevuto come un vero parassito.

GASP. Oh diavolo! chi l'ha legato?

RIM. Qualcheduno che si è preso spasso di lui.

GASP. Questa la godo da galantuomo. Bisognerebbe destarlo.

RIM. Se ci vede, crederà che siamo stati noi, e se n'averà a male. Sapete che lingua egli è.

GASP. Eh niente; sono burle che in villeggiatura si fanno. Aspettate; ora mi viene in mente di far la cosa più amena. Sapete tirar di spada voi?

RIM. Qualche poco.

GASP. Aspettatemi, che vengo subito. (parte)

 

 

 


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