Carlo Goldoni
L'incognita

ATTO PRIMO

SCENA VENTESIMA

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SCENA VENTESIMA

 

Florindo colla spada alla mano, e detti.

 

FLOR. Traditore, ti ho colto.

LEL. Eh, giuro al cielo, non è più tempo. Ora la tua vita è nelle mie mani. (guadagnando la spada a Florindo, con uno stile alla mano)

FLOR. Saziati nel mio sangue.

LEL. Con questo stile ti voglio cavar il cuore. Ma prima osserva la tua bella; osservala in mio potere, svenuta per amor mio.

FLOR. Oh Dio! Dammi la morte, perfido, dammi la morte.

 

 

 


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