Carlo Goldoni
L'incognita

ATTO SECONDO

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ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Camera di Beatrice.

 

Beatrice ed Arlecchino.

 

BEAT. Vieni qui, che cosa diavolo dici?

ARL. Ghe digo cussì che Rosaura l’è montada in calesse e l’è andada via.

BEAT. Ma come? Se Lelio l’ha involata e l’ha seco condotta?

ARL. Ben, el l’ha menada all’ostaria; i è vegnù i sbirri, e i sbirri ha menà via l’ostaria.

BEAT. Vedi che non si può credere alle tue parole? Perché dici hanno condotto via l’osteria?

ARL. Voio dir la zente che era all’ostaria.

BEAT. E chi vi era?

ARL. Ghera... ghera...

BEAT. Florindo?

ARL. Giusto elo.

BEAT. E l’hanno i birri condotto via?

ARL. Gnora sì.

BEAT. E Rosaura?

ARL. L’è montada in calesse.

BEAT. E Lelio?

ARL. Anca lu.

BEAT. Anche Lelio in calesse?

ARL. No in calesse.

BEAT. Ma dove?

ARL. L’è andà via. L’ha fatto scampar i sbirri, el s’ha defeso, e el s’ha salvà.

BEAT. Ma, e Rosaura?

ARL. Oh, quante volte che ve l’ho dito! L’è montada in calesse e l’è andada via.

BEAT. Chi l’ha fatta andar via?

ARL. Mi.

BEAT. Tu? Come?

ARL. Col viglietto che m’avì .

BEAT. L’hai forse dato al mastro di posta?

ARL. Giusto a lu.

BEAT. Ed egli l’ha fatta partire per ordine mio?

ARL. Gnora sì.

BEAT. (Ora intendo. Rosaura è partita, per l’ordine che aveva dato). (da sé) E Florindo è prigione?

ARL. L’è in preson. Mi l’ho visto a chiappar.

BEAT. (Povero giovane! Farò ogni sforzo per liberarlo). (da sé) Con Rosaura è partito nessuno?

ARL. Un omo dell’ostaria.

BEAT. (Appunto secondo la commissione che ho data). (da sé) Sento gente; guarda chi è.

ARL. La servo. (parte, poi ritorna)

BEAT. Ancorché sdegnata sia con Florindo, non ho cuore di soffrirlo in carcere. Or ch’è partita Rosaura, e che sarà fra poco da mia sorella in Napoli fatta passar nel ritiro, Florindo si scorderà di colei e mi chiederà scusa dell’indegna azione commessa.

ARL. Sala chi è?

BEAT. E bene, chi è?

ARL. La posta.

BEAT. Come la posta? Vuoi forse dire il mastro della posta?

. Giusto lu.

BEAT. (Verrà a rendermi conto della sua attenzione in servirmi). (da sé) Digli che passi... ma no, fermati. (Vien mio marito, non vo’ che mi veda parlar con costui). (da sé) Digli che parta e torni verso la sera.

ARL. Gnora sì. Vanne, ferma, digli, senti. Sia maledetto i matti. (parte)

 

 

 


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