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Arlecchino e detta.
BEAT. Ebbene, hai ritrovato Florindo?
ARL. No l’ho trovà in nissun logo. Gh’ho da parlar.
BEAT. Chi?
ARL. L’è qua in sala, che la domanda el patron.
BEAT. Rosaura è qui? Come fuggì nuovamente da Lelio? Lelio dove si trova?
ARL. Giusto adess, vegnindo in qua, l’ho visto a scuro e l’ho cognossù, che l’avriva la porta della so casa.
BEAT. Ed egli non ha veduto te?
ARL. No l’ha visto né mi, né Rosaura che era con mi.
ARL. L’ho trovada per la strada.
BEAT. Io ti ho mandato a ricercare Florindo; l’hai forse ritrovata verso la di lui casa?
ARL. Siora sì, verso la di lui casa.
BEAT. Voleva ella ricoverarsi colà?
BEAT. (È giunta a tempo nelle mie mani). (da sé) Dunque Lelio è in casa?
ARL. L’era solo. In lontan gh’era dell’altra zente, ma no credo che i fusse con lu.
BEAT. Fa che entri Rosaura... Tu non partire dall’anticamera, che avrò bisogno di te.
ARL. Non occorr’altro. (Se sfadiga assae e se magna poco. Se no m’inzegnasse de fora via, poveromo mi). (da sé, parte)
BEAT. Costei mi somministra un’occasione opportuna per vendicarmi di Florindo.