Carlo Goldoni
L'incognita

ATTO TERZO

SCENA VENTIDUESIMA

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SCENA VENTIDUESIMA

 

Colombina e detti.

 

COL. Posso venire?

ROS. Sì, cara Colombina, venite ad abbracciare la vostra Rosaura, anzi la vostra contessa Teodora.

FLOR. Sì, la mia sposa.

COL. Evviva, mi consolo di cuore.

LEL. Tu, disgraziata, hai sollevato tutti contro di me. (a Colombina)

COL. Sì, sono andata io per la terra a battere di porta in porta, per chiamar gente in soccorso di quella povera assassinata. La contessa Eleonora attende con impazienza di vedervi. Andiamola a consolare. (a Rosaura)

 


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