Carlo Goldoni
I mercatanti

ATTO PRIMO

SCENA DODICESIMA

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SCENA DODICESIMA

 

Pasquino, poi Faccenda

 

PASQ. Per altro, se ha da accrescersi la dote di mia moglie, l'ho da sapere ancor io.

FACC. Amico, ho veduto che parlavi con Corallina; va innanzi questo matrimonio?

PASQ. Il matrimonio rimane indietro per cagione della dote.

FACC. Come della dote? Non ti capisco.

PASQ. Ti dirò in confidenza, ma non dir niente a nessuno.

FACC. Oh, non v'è dubbio.

PASQ. Corallina ha dato dei denari al signor Giacinto, ed egli le paga il dieci per cento, e va il capitale sopra il frutto della dote.

FACC. (Ho inteso, stanno freschi). (da sé) E non seguirà questo matrimonio, se il signor Giacinto non rende questi denari a Corallina?

PASQ. Tu vedi bene: è la dote.

FACC. Amico, t'auguro buona fortuna.

PASQ. Obbligato. Siamo tutti in casa, staremo allegri. Caro Faccenda, ti prego, non lo dire a nessuno.

FACC. Non parlo, non dubitare.

PASQ. È una gran bella cosa la segretezza. (parte)

FACC. Vado a dirlo al signor Pancrazio. (parte)

 

 

 


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