Carlo Goldoni
I mercatanti

ATTO SECONDO

SCENA SEDICESIMA

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SCENA SEDICESIMA

 

Monsieur Rainmere e Giacinto

 

GIAC. Che belle massime s'imparano dalla di lei nipote!

RAIN. O ne sono contento.

GIAC. Ma perché, signore, farla andar via?

RAIN. Vi avrà incomodato bastantemente.

GIAC. Anzi m'insegnava delle bellissime cose.

RAIN. Mia nipote non è nata per fare la maestra alla gioventù.

GIAC. Ragionando sempre s'impara.

RAIN. Non vorrei che ella imparasse da voi.

GIAC. Che può imparare da me?

RAIN. Perdonatemi. A non conoscere né la civiltà, né l'onore.

GIAC. Come parlate?

RAIN. Vi dico in casa quello che non vi doveva dir sulla strada.

GIAC. Io sono un uomo incivile?

RAIN. Con me non avete usata la civiltà.

GIAC. Io non conosco l'onore?

RAIN. Se conosceste l'onore, sareste più puntuale.

GIAC. Ora capisco il fondamento de' bei discorsi di madamigella. Voi m'avete posto in discredito con vostra nipote. Mi ha ella strapazzato con buona maniera, ma mi ha strapazzato. Da lei ho sofferto tutto, da voi non voglio soffrir nulla. (alza la voce)

RAIN. Io non parlerò con voi, se voi non parlerete con me.

GIAC. E mi maraviglio de' fatti vostri. (forte)

RAIN. Non alzate la voce.

 

 

 


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