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Camera della contessa Rosaura con lumi.
La contessa Rosaura con un libro in mano, poi Corallina
ROS. Ah! pazienza. (siede, e legge)
COR. Signora padrona, avete sentite le ore?
COR. Quattr’ore, e il padrone non si vede.
COR. Sì, sì, verrà. Volete andare a cena?
ROS. No, aspettiamolo.
COR. Eh, il signor Conte avrà cenato.
COR. Oh bella! Dalla signora Marchesa.
ROS. Credi tu che ci vada frequentemente dalla marchesa Beatrice?
COR. Io credo che vi sia a tutte le ore.
COR. Domandatelo a Brighella mio marito, e lo saprete.
ROS. Ah pazienza! (si mette a leggere)
COR. Eh signora padrona, siete troppo buona.
ROS. Ma che vorresti tu ch’io facessi?
ROS. Il Conte va in collera per niente, lo sai pure.
COR. E per questo avete paura?
ROS. Quando va in bestia, mi fa tremare.
COR. Oh, s’egli avesse a fare con me, non mi lascerei metter i piedi sul collo. S’egli alzasse la voce tre tuoni, ed io sei. S’egli alzasse le mani, ed io più alte di lui. Brighella mio marito fa a mio modo, e di me ha qualche soggezione; per altro starebbe fresco. Oh, s’egli avesse un’amicizia fissa, come il signor padrone, la vorressimo veder bella.
ROS. Orsù, bada a te, e lasciami leggere.
COR. Leggete, non parlo più. Compatitemi, signora padrona, parlo per amore, e non so quel ch’io mi dica.
ROS. Se mi vuoi bene, non mi parlare di certe cose.
COR. Subito. (Così le vorrebbero le mogli gli uomini vagabondi. Essi a spasso, e la moglie a casa). (da sé, parte)
ROS. Ma! In due anni ch’io sono moglie del Conte, non ho mai avuto un giorno di bene. Mio padre ha voluto sagrificarmi. Pazienza. (Corallina ritorna)
COR. Signora, il signor Lelio ed il signor Florindo vorrebbero riverirvi.
ROS. Questa non è ora di visite. Di’ loro che non vi è mio marito.
COR. Lo sanno che non vi è. Dicono che hanno qualche cosa da dirvi.
ROS. Oimè! Non vorrei che fosse accaduta qualche disgrazia a mio marito. Fa che passino.
COR. (Tant’è: e più che il marito la maltratta, più gli vuol bene). (da sé, parte)
ROS. Una visita a quest’ora non dovrebbe essere senza motivo. Mi trema il cuore.