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OTT. Schiavo suo. (a Pantalone, con serietà)
ROS. Oh consorte, ben venuto. (ilare)
OTT. Comanda qualche cosa? (a Pantalone)
PANT. Gnente, patron, fava compagnia a mia fia, perché no la stasse sola.
OTT. Perché non andate a letto? (a Rosaura)
OTT. Ve l’ho detto cento volte. Io non voglio soggezione. Andate a letto. (a Rosaura)
ROS. Ma se ho piacere d’aspettarvi.
OTT. Eh, seccature. (con disprezzo)
PANT. Ma, caro sior Conte, la vede; povera putta, la ghe vol ben.
PANT. Le finezze che se fa mario e muggier, no le xe ragazzade.
ROS. Via, mio marito so come è fatto. Non vuol carezze. È uomo serio. Vuol bene a sua moglie, ma non lo dice. Non è così, signor Conte?
OTT. Signora mia, favorisca d’andare a letto.
ROS. Voi non venite?
OTT. Verrò, quando vorrò.
PANT. (El me fa una rabbia, che lo scanneria). (da sé)