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Camera in casa del conte Ottavio.
COR. No, signore, non è in casa.
COR. Col suo bracciere e con i suoi servitori.
PANT. Credeu che la possa star un pezzo a vegnir?
PANT. Ma dove mai porla esser andada?
COR. Bisogna dire che abbia avuta una gran premura. Non esce mai.
PANT. So mario l’alo vista? Salo che la xe fora de casa?
COR. Egli è partito due ore prima. Non credo che lo sappia.
PANT. Elo andà via senza saludarla?
PANT. E ela no la xe andada a trovarlo?
COR. Voleva andare, ma egli ha tenuta la porta serrata.
PANT. Boazzo8! Cossa disevela mia fia?
PANT. Poverazza! (si asciuga gli occhi) Diseme, ghe falo mai nissuna finezza?
PANT. Aseno! E ela ghe vala intorno, ghe fala carezze?
COR. Lo guarda sott’occhio, e piange.
PANT. Povera creatura! (con qualche lagrima) Ghe crielo9?
COR. Sempre le mangia gli occhi.
PANT. Siestu benedetta! (piangendo)