Carlo Goldoni
La moglie saggia

ATTO TERZO

SCENA TERZA

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SCENA TERZA

 

Corallina e detto.

 

COR. Sai che cosa t’ho da dire? Che in casa della marchesa Beatrice non voglio che tu ci vada più.

BRIGH. Ben, ben, no ghanderò. (vuol partire)

COR. (Lo trattiene) Se il padrone ci va, o conduca un altro servitore, o ce n’andremo di questa casa.

BRIGH. Via, sì, ve digo. (ansante per partire)

COR. (Lo trattiene) Ho saputo che vi è una bella cameriera. Briccone! Per questo ci vai volentieri.

BRIGH. Eh, gh’ho altro in testa... (come sopra)

COR. Dove con questa furia?

BRIGH. No vedè? Porto la limonada alla padrona.

COR. È presto. Non è l’ora solita.

BRIGH. Cossa voleu da mi?

COR. Stassera anderemo a buon’ora?

BRIGH. Sì, a bonora... (vuol partire)

COR. Sentite.

BRIGH. Lasseme portar sta limonada.

COR. Date qui, la porterò io.

BRIGH. Siora no, vôi portarla mi.

COR. La mia padrona è nel suo gabinetto, gliela voglio portar io.

BRIGH. O gabinetto, o altro, voio andar mi.

COR. Asinaccio!

BRIGH. Stassera la discorreremo.

COR. Sempre a suo modo.

BRIGH. (Adessadesso ghe fazzo bever sta limonada). (da sé)

COR. Me la pagherai.

BRIGH. La carega. (minacciandola)

COR. Maledetto!

BRIGH. Se no ti gh’ha giudizio vago a dormir in un camerin de soffitta. (parte)

COR. Ah! converrà andar colle buone: qualche volta sono un poco caldetta, ma vi vuol pazienza, son così di natura. (parte)

 

 

 


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