Carlo Goldoni
La moglie saggia

ATTO TERZO

SCENA DODICESIMA

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SCENA DODICESIMA

 

Lelio, Florindo e detta.

 

LEL. Le cose vanno male. (a Florindo)

FLOR. Torniamola a condurre a casa. (a Lelio)

LEL. Signora Marchesa?

FLOR. Oh diamine! Ella è svenuta.

LEL. Il Conte le ha fatto qualche impertinenza.

FLOR. Avete niente da farla rinvenire?

LEL. Niente a proposito: non ho altro in tasca che il tirabusson.

FLOR. Andiamo ad avvisare il Conte e la Contessa.

LEL. Sì, andiamo. Che cosa è questa? (vede l’ampolla)

FLOR. Pare acqua.

LEL. È limonata.

FLOR. Spruzzatela in faccia. Intanto anderò ad avvisare qualcheduno. (parte)

LEL. Animo, signora Marchesa. (spruzzandola)

BEAT. Oimè!

LEL. Che cosa è stato?

BEAT. Niente. Torniamo a casa.

LEL. Volete bere una limonata, che vi farà bene?

BEAT. Sì, date qui. Muoio dalla sete. (beve)

LEL. Ma che cosa è stato?

BEAT. Niente, vi dico. A casa ragioneremo.

 

 

 


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