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L'AUTORE A CHI LEGGE
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Habent sua sidera lites, sogliono dire i Forensi: io dirò lo stesso delle Commedie. Alcune che meriterebbero miglior fortuna, sono sgraziate nell'esito, ed altre lo hanno più felice di quello che al merito loro promettere si poteva. Questa che ha per titolo I Puntigli Domestici, è una di quelle che chiamerò sfortunate, poiché fatto io le aveva un più felice presagio, e con mio rammarico l'ho veduta meno applaudita di altre Commedie mie, le quali, secondo me, meritavano meno. Parmi che l'argomento sia interessante, la condotta semplice e naturale, il dialogo proporzionato agli Attori, e gli accidenti non solo verisimili, ma che si possono creder veri. Con tutto ciò pochissima accoglienza le venne fatta. Ma perché mai? Il perché parmi di averlo rilevato. I caratteri sono mediocri, leggieri e comuni. Ecco il motivo, per cui la Commedia risalta poco. Or dove sono coloro, che quando veggono un carattere un poco troppo forzato, esclamano: È troppo forte, eccede il verisimile, è caricato? Signori miei, come la volete? Calda o fredda? Voi mi fareste impazzire, se vi dessi retta. Ma, grazie al Signore, ho un paio di buonissime orecchie. Fo il fatto mio, e in verità non mi voglio confondere. La necessità di far molte Commedie in un anno mi obbliga a variare nella maniera di scriverle. Così a chi una non piace, l'altra soddisfa meglio. Questa mi basta sia esaminata e compatita da quei che della Commedia s'intendono, e spero la ritroveranno più regolare di molte altre.