Carlo Goldoni
I puntigli domestici

ATTO PRIMO

SCENA OTTAVA

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SCENA OTTAVA

 

Pantalone e Beatrice

 

PANT. Manco mal, no podeva più. E cussì, siora contessa, cossa me disela? Èla contenta de recever sti atti d'amor e de respetto de so cugnà?

BEAT. Orsù, mi rimetto in voi. Che Brighella sia spogliato della livrea, che venga a chiedermi scusa, che stia fuori di casa a mia discrezione, e vi prometto che io stessa pregherò il signor conte a ripigliarlo. Giacché voi mi assicurate che mio cognato ha della stima di me, io voglio avere della condescendenza per lui.

PANT. Bravissima! Xe ben che la cossa se giusta subito.

BEAT. Quando viene colui a domandarmi perdono, voglio che ci sia tutta la famiglia, tutti i servitori.

PANT. Benissimo: ghe sarà tutti. A bon reverirla.

BEAT. Serva, signor Pantalone.

PANT. (Sta volta ghe son, ghe stago; ma un'altra volta, avanti de intrigarmene, ghe penserò). (da sé, parte)

 

 

 


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