Carlo Goldoni
I puntigli domestici

ATTO TERZO

SCENA NONA

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SCENA NONA

 

Florindo e detti.

 

FLOR. O di casa... Oh! perdonino (entrando rimane sospeso)

ROS. Di che?

PANT. Servitor umilissimo.

FLOR. Non vi è nemmeno un servitore nell'anticamera.

PANT. Se la vol parlar col sior conte, el sarà in quelle altre camere; la pol restar servida de .

ROS. Or ora tornerà qui.

FLOR. Come, signora Rosaura, nelle camere di vostro zio?

ROS. Sì signore, non vi è mia madre, sono venuta a raccomandarmi.

FLOR. Vi è qualche novità?

ROS. Certamente, e non piccola.

FLOR. Deh raccontatemi...

PANT. La vaga da sior conte, che el gh'ha da parlar: el ghe conterà tutto.

FLOR. Non deve egli ritornar qui?

ROS. alcuni ordini, e poi ritorna subito.

FLOR. Dunque l'attenderò. Cara signora Rosaura, raccontatemi.

PANT. (Adesso son in t'un bell'intrigo). (da sé)

ROS. Mia madre non vuole che siate mio.

FLOR. E voi che dite?

ROS. Che morirò prima di non esser vostra.

FLOR. Cara Rosaura.

ROS. Adorato Florindo.

PANT. (Eh poveretto mi!) Sior marchese, no la perda tempo; avanti che vegna siora contessa, la vaga a parlar co sior conte Ottavio. (passa vicino a Florindo)

FLOR. Sì, vado...

ROS. Il signore zio ha rimediato a tutto.

FLOR. Come?

ROS. Mi condurrà dalla marchesina di lui sorella, mi terrà da essa fintanto che voi sarete mio sposo.

PANT. La risoluzion de sior conte xe bella e bona, ma se se podesse concluder sto matrimonio in casa...

ROS. Non vi è pericolo.

PANT. Se se podesse piegar siora contessa Beatrice...

ROS. Non faremo niente. Mia madre è ostinata, e se le diamo tempo, impedirà che mi possa soccorrere il signore zio; mi caccerà nel ritiro, e morirò disperata.

FLOR. No, cara, non piangete. (passa vicino a Rosaura) Darò mano anch'io a difendervi dalla madre. Sarete mia, ve lo giuro, ve lo protesto; via, idolo mio, non piangete.

PANT. (Passa vicino a Rosaura) Via, no la pianza. Tutti semo per ella.

ROS. Voi mi tormentate. (a Pantalone)

PANT. Quel che fazzo, fazzo per ben.

ROS. Il vostro bene non mi accomoda niente affatto.

PANT. No so cossa dir. (Sto sior conte no se vede a vegnir). (da sé)

FLOR. Signora Rosaura, siete voi disposta ad una onesta risoluzione?

ROS. .

PANT. (Oh poveretto mi!) Cossa gh'ali intenzion de far?

FLOR. Null'altro che darci la mano in presenza vostra.

PANT. In presenza mia?

ROS. Favorirete servirci di testimonio.

PANT. La me compatissa... Mi no vôi esser presente a ste cosse... Anderò via... (Ma no vôi gnanca lassarli soli). Me maraveggio de ella, sior marchese, che la voggia far sta cossa, senza el consenso de sior conte Ottavio.

FLOR. Caro signor Pantalone, fatemi un piacere.

PANT. La comandi.

FLOR. Andate a sollecitare il conte Ottavio.

PANT. La me compatissa... Oh, xe qua Brighella.

 

 

 


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