Carlo Goldoni
Il padre di famiglia

ATTO SECONDO

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ATTO SECONDO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Camera di Beatrice.

 

Ottavio e Florindo senza spada.

 

FLOR. Ma! l'abbiamo fatto il male, signor maestro.

OTT. Zitto, non vi fate sentire.

FLOR. Non vi voleva andare in quel casino a giuocare. Siete stato voi che mi avete condotto quasi per forza.

OTT. Ma zitto, per carità. Io fo per divertirvi, per farvi stare allegro e voi ancora mi rimproverate?

FLOR. Bel divertimento! Ho perduti i due zecchini che mi avea dati mia madre.

OTT. Pazienza, figliuolo, pazienza.

FLOR. E mi son giuocato la spada d'argento.

OTT. Ed io mi son giuocato l'orologio che mi ha donato la vostra signora madre.

FLOR. Ma quel che è peggio, ho perso cinque zecchini sulla parola.

OTT. Ed io due.

FLOR. Questi converrà pagarli.

OTT. Converrà pagarli, acciocché non si sappia che abbiamo giuocato.

FLOR. E come si farà?

OTT. Bisognerà ingegnarsi.

FLOR. Maladetto giuoco!

OTT. Non dite parolacce, non maledite.

FLOR. Che cosa dirà mio padre, se non mi vede la spada?

OTT. Lasciate fare a me. Dirò che vi è stata rubata; a me lo crederà più che a voi.

FLOR. Oh! questa per me è stata una cattiva giornata.

OTT. Era meglio passar la mattina in casa del signor Geronio.

FLOR. Oh! sì, quella cara signora Eleonora è adorabile. Era tanto che desiderava parlarle. Caro maestro, vi ringrazio che mi abbiate introdotto. Avete fatto assai bene a separare Lelio da noi, a mandarlo a passeggiar da sé solo; egli ci avrebbe guastata la nostra conversazione.

OTT. Ditemi, la sposereste volentieri la signora Eleonora?

FLOR. Il ciel volesse! Non vedo l'ora di prender moglie.

OTT. È ricca, sapete; suo padre non ha altri che quelle due figlie, ed averanno diecimila ducati per una. (Così potess'io avere la signora Rosaura! Basta, chi sa). (da sé)

FLOR. Dubito che mio padre vorrà ammogliar mio fratello.

OTT. Lasciate fare a me, che io procurerò i vostri vantaggi. Ma sentite, anch'io ho bisogno di voi.

FLOR. Comandate, signor maestro. In quel che posso, siete padrone.

OTT. Ho persi due zecchini sulla parola; bisogna che mi aiutiate.

FLOR. E come? Se non ne ho nemmeno per me.

OTT. Ecco la vostra signora madre. Ella, che vi vuol tutto il suo bene, vi consolerà.

FLOR. Mi vergogno.

OTT. Vi aiuterò io. Fingetevi malinconico.

FLOR. Sì, dite bene; farò così. (Gran bravo maestro!) (da sé)

OTT. (Gran perfetto scolare!) (da sé)

 

 

 


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