Carlo Goldoni
Il padre di famiglia

ATTO TERZO

SCENA SETTIMA

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA SETTIMA

 

Florindo e Rosaura ammantata di casa del Dottore, e detti.

 

GER. Ah disgraziata!

FLOR. (Siamo scoperti). (si stacca da Rosaura)

ROS. (Oimè! Mio padre!)

GER. Ti ho pur scoperta, ipocrita scellerata.

FLOR. Maladetto maestro. Meglio è che mi ritiri. (parte)

OTT. (Col bastone getta di mano la lanterna al Dottore)

GER. Oimè! Chi mi ha spento il lume? (si raggira per la scena)

OTT. (Venite con me, e non temete). (piano a Rosaura)

ROS. (Chi siete voi?) (piano ad Ottavio)

OTT. (Sono Ottavio, che vi condurrà da Florindo). (piano a Rosaura)

ROS. (Tutto si faccia, fuor che ritornar da mio padre).

OTT. (Conduce via Rosaura)

GER. Signor Ottavio! Dove sono? Non sento più alcuno. Tutti sono iti via? Che cosa mai ciò vuol dire? Che cosa ho da credere? Che cosa ho da pensare? Rosaura sarà ella tornata in casa, o sarà fuggita con quell'indegno? Anderò prima a vedere in casa, e se non vi è, la cercherò, la farò ricercare, la troverò, la castigherò. Povero padre, povero onore, povera la mia famiglia! Maladettissima ipocrisia! (cerca la casa, ed entra)

 

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License