Carlo Goldoni
Il padre di famiglia

ATTO TERZO

SCENA VENTESIMA

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SCENA VENTESIMA

 

Trastullo e detti.

 

TRAST. Signor padrone, una parola.

PANC. Che c'è?

GER. Che cosa v'è di nuovo?

TRAST. Sono qua gli sbirri, se ve ne è bisogno.

GER. Dove sono?

TRAST. Sono in istrada.

GER. Venite con me. (a Trastullo) Ora torno. (a Pancrazio, e parte con Trastullo)

OTT. (Mi par che il tempo si vada oscurando). (da sé)

PANC. Si può dare un uomo più indegno, più scellerato di voi? Vi confido due figliuoli, e voi me li assassinate. Il povero Lelio sempre strapazzato e calunniato; Florindo sedotto e precipitato. Dove avete la coscienza?

 

 

 


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