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Carluccio solo.
CARL. Che caro signor Conte! Ricusa di darmi sei zecchini in prestito? Teme ch'io non glieli renda, come se sei zecchini fossero una gran somma. Quando io ne ho, li spendo in una merenda. È vero che ho de' debiti, ma li pagherò, o non li pagherò; anch'io, come dice il proverbio, col tempo e colla paglia maturerò. Se vado in Portogallo, se vado in Russia, porterò via de' tesori, e tornerò ricchissimo, e farò fabbricar de' palazzi, e non saranno castelli in aria, ma palazzi in terra, grandi e magnifici, con possessioni stupende, qualche contea, qualche marchesato, ricchezze immense, e che venga allora il signor conte Lasca a offerirmi una recita di cinquanta zecchini.