Carlo Goldoni
L'amore artigiano

ATTO SECONDO

SCENA QUARTA   Giannino e Rosina

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SCENA QUARTA

 

Giannino e Rosina

 

GIAN.

Rosina.

ROS.

Vita mia.

Hai veduto mio padre?

GIAN.

L'ho veduto

Andar con delle scarpe.

ROS.

E il fabbro?

GIAN.

E il fabbro anch'esso

Altrove è a lavorare.

ROS.

E l'Angiolina

A venir ti ha veduto?

GIAN.

Quando son qui venuto,

Era chiuso il balcon.

ROS.

Caro Giannino,

Noi siam perseguitati;

Ma, al dispetto di tutti,

Il ben che ci vogliam ce lo vorremo.

GIAN.

E se il cielo vorrà, ci sposeremo.

ROS.

Senti, ho anch'io la mia dote,

Ed ho il mio bisognetto.

GIAN.

Anch'io non istò mal da poveretto.

ROS.

Ho sedici camicie,

E sei di tela fina.

GIAN.

Io ne ho fatte di nuove una dozzina.

ROS.

Ho un abito di seta;

Ne ho due di cambellotto;

Due vestine, due busti, e sei sottane;

Ed ho più d'un grembial di tele indiane.

GIAN.

Ancor io per le feste

Un abito ho comprato,

E un ferraiolo ed un cappel bordato.

ROS.

E poi dalle avventore

Qualche aiuto averò per farmi un letto,

Quattro sedie, un armadio ed un specchietto.

GIAN.

Ed io dai miei mercanti

Comprerò delle tavole in credenza,

E farò dei lavori a questo e a quello,

Per comprarti una vesta e un bell'anello.

ROS.

Oh, caro il mio Giannino,

Voglio che facciam presto.

GIAN.

Per me son bell'e lesto.

ROS.

Sento gente.

GIAN.

Gente sale la scala.

Oimè! chi mai sarà?

ROS.

Fosse mio padre!

Vattene di .

Presto, celati.

GIAN.

E poi?

ROS.

Non mi fare arrabbiar.

GIAN.

Fo quel che vuoi. (passa in un'altra stanza)

 

 

 


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