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ALÌ Aver fatto in vita mia tanti negozi, non intender, non poder capir negozio per teatro. Se musici star tutti come musico che andar via, io non aver testa per poder star saldo. (siede) Ma se omo star insolente, femmina star bona. Mi aver tanto piacer de mia cara Annina.
ANN. Mi fa troppa finezza. Dica, signore, la mi perdoni, se ho l'onor di venir con lei, farò io la prima donna?
ALÌ Prima donna? Sì, in mio cuor star prima, se ti voler.
ANN. Ma farò io la prima parte?
ANN. Se nell'opera vi sono due donne, vi ha da essere la prima e la seconda, ed io le domando se farò la prima.
ALÌ Prima star miglior de seconda?
ALÌ Far tutto quello che ti voler.
ANN. Obbligatissima alle sue grazie. (Ho fatto bene a venir la prima, l'ho preso in impegno, e son sicura del primo posto).
ALÌ Mia carina, mia bellina, che star tanto bonina, dar a me tua bianca manina.
ANN. Oh, in questo poi, mi perdoni... (ritira la mano)
ALÌ Perché non voler dar tua manina? Tutto mondo avermi ditto, che virtuose star buone.
ANN. Le dirò, signore, vi sono di quelle che, prima che l'opera vada in scena, fanno le graziose, e sono facili coll'impresario per obbligarlo o a dar loro miglior paga, o a far loro un bell'abito, e poi, quando cominciano a recitare, danno un calcio all'impresario, e si attaccano al musico o al ballarino. Io sono sempre stata modesta, ho sempre preferito l'impresario modestamente, e sarò sempre sua buona amica, salva l'onestà e la modestia.
ALÌ Star Turco, e non intender troppo ste to parole.
ALÌ Dar manina, e dir tutto quel che voler.