Carlo Goldoni
Il vero amico

ATTO SECONDO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Beatrice sola.

 

BEAT. Questo signor Florindo da me ancora non s’è lasciato vedere. E sarà vero che egli mi sprezzi, che non si curi dell’amor mio? Che non faccia stima di me? L’ho pur veduto guardarmi con qualche attenzione. Mi ha pur egli detto delle dolci parole, si è pur compiaciuto scherzar sovente meco, ed ora così aspramente mi parla? Così rozzamente mi corrisponde? Partirà egli dimani? Partirà a mio dispetto? Misera Beatrice! Che farò senza il mio adorato Florindo? Ah! tremo solamente in pensarlo. (siede) Qual foglio è questo? Il carattere è del signor Florindo. Signora. Oh cieli! a chi scrive? La lettera non è finita. La gelosia mi rode. Sentiamo. Pur troppo ho rilevato che avete della bontà per me. Questa è la ragione per cui più presto partire risolvo, poiché trovando la vostra inclinazione pari alla mia, non sarebbe possibile il trattar con voi con indifferenza. Foss’egli innamorato di me, com’io lo sono di lui? Fosse a me questo foglio diretto? Ma no, qual ostacolo potrebbe egli avere per palesarmi il suo amore e per gradire il mio? Ah! che d’altra egli parla, ad altra donna questa carta è diretta. Potessi scoprir l’arcano! L’amico Lelio m’ha accolto nella propria sua casa, mi ha posto a parte di tutti gli arcani del di lui cuore; che mai direbbe di me, se io mancando al dovere d’amico, tradissi l’ospitalità?... Tradissi l’ospitalità? Oh cieli! Egli parla di me, pensa che sarebbe un tradir l’ospitalità, se si valesse della buona fede di Lelio... No caro, non è mala azione amar chi t’ama, non è riprensibile quell’amore che può terminare con piacere dell’amico stesso in un matrimonio. Ora intendo perché ricusa di corrispondermi; teme disgustare l’amico, non ardisce di farlo per non offendere l’ospitalità. Deh! pensate voi stessa che ciò non conviene... Qui termina la lettera; ma qui principia a consolarmi la mia speranza. Non conviene? Sì che conviene svelar l’arcano, parlar in tempo, e consolare i nostri cuori che s’amano. Ecco mio nipote. Viene opportunamente.

 

 

 


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