Carlo Goldoni
Il vero amico

ATTO TERZO

SCENA SETTIMA

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SCENA SETTIMA

 

Rosaura e Beatrice.

 

BEAT. Amica, compatitemi.

ROS. A voi chiedo scusa, se vi ho fatto aspettare.

BEAT. Vengo a parteciparvi una mia vicina consolazione.

ROS. Sì? Avrò piacer di saperla.

BEAT. Vi ha detto nulla mio nipote?

ROS. Non so di che vogliate parlare.

BEAT. V’ha egli detto, ch’io sono sposa?

ROS. (Ah, pur troppo è la verità!) (da sé) Mi ha detto qualche cosa.

BEAT. Bene, io vi dirò che il signor Florindo finalmente mi si è scoperto amante, e che quanto prima sarà mio sposo.

ROS. Me ne rallegro. (con ironia)

BEAT. Credetemi, che io di ciò sono contentissima.

ROS. Lo credo. Ma vi vuol veramente bene il signor Florindo?

BEAT. Se mi vuol bene? M’adora. Poverino! Un mese ha penato per me. Finalmente non ha potuto tacere.

ROS. Certamente non poteva fare a meno di non innamorarsi di voi.

BEAT. Avrei perduto lo spirito, se in un mese non mi desse l’animo d’innamorare un uomo.

 

 

 


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