Carlo Goldoni
Il vero amico

ATTO TERZO

SCENA DICIASSETTESIMA

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SCENA DICIASSETTESIMA

 

Florindo, Rosaura e Ottavio.

 

FLOR. Oh cieli! Come è possibile ch’io possa soffrire il tormento d’un caro amico!

ROS. Signor Florindo, parmi tuttavia che siate innamorato più dell’amico che di me.

FLOR. Cara signora Rosaura, anche l’amico mi sta sul cuore.

OTT. Animo, spicciamoci, sottoscriviamo. Il tempo passa, e la candela si consuma.

ROS. Via, avete ancora delle difficoltà? Ah! dubito che mi amiate poco. (a Florindo)

FLOR. Eccomi. Sottoscriviamo immediatamente.

 

 

 


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