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Il marchese Ottavio e Pasqualino
OTT. Vecchio pazzo, senza giudizio. Ora son più che mai impegnato. La voglio vedere, se credessi di rovinarmi. Lo farò bastonare. Dimmi, vuoi tu veramente bene a Bettina?
PASQUAL. La se imagina! No ghe vedo per altri ochi che per i soi.
PASQUAL. Piutosto sta sera, che domatina.
OTT. E bene, va subito alla casa di lei, sposala e conducila a casa mia. Lascia poi a me la cura d’accomodar ogni cosa.
OTT. Non replicare, non perder tempo.
PASQUAL. Ghe xe un’altra difficoltà...
OTT. Non voglio sentire difficoltà.
PASQUAL. Ma, se Betina no vol...
OTT. Che non vuole? E tu hai d’avere soggezione d’una donna? Le donne si fanno fare a nostro modo.
OTT. Putta o non putta, è l’istesso. Va là, sposala subito: conducila a casa, o a te pure darò un carico di bastonate.
OTT. E fa la cosa con risoluzione.
PASQUAL. Sfazzadon, càzzete avanti56.
OTT. Diavolo! La gioventù de’ nostri dì non ha bisogno di questi stimoli.
PASQUAL. Se gh’ho da dir la verità, son inamorà: ma son un poco poltron. (parte)