Carlo Goldoni
La putta onorata

ATTO SECONDO

SCENA VENTIQUATTRESIMA

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SCENA VENTIQUATTRESIMA

 

Pantalone, Lelio ed i due gondolieri.

 

PANT. Zente, soccorso, fermèli.

LEL. (Questi è mio padre). (da sé)

PANT. Ti ti è qua? Toco de desgrazià. Ti meriteressi che te mandasse in galìa; ma vien qua, agiùteme in sta ocasion, e te perdono tuto.

LEL. Cos’è questo tu? Che confidenza è questa?

PANT. No ti me cognossi che son to pare?

LEL. Voi mio padre? Che diavolo dite? Io sono di Toscana, e voi di Venezia; come potete esser mio padre?

PANT. Ma no seu vu Lelio Bisognosi?

LEL. Eh pensate! Io son Aristobolo Maccaleppi.

PANT. Me gera stà dito... basta, no sarà vero. (Me pareva impussibile ch’el fio volesse bastonar el pare). (da sé)

 

 

 


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