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ATTO SECONDO
SCENA SECONDA Camera nell'appartamento del Cavaliere. Il Conte e Donna Emilia
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Camera nell'appartamento del Cavaliere.
CON. |
Se ritornato a incomodarvi io sono. |
EMIL. |
(Bella caricatura!) |
CON. |
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EMIL. |
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CON. |
Anzi voi meritate, Senza far torto al merto delle belle, D'esser sempre adorata |
EMIL. |
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CON. |
Saprei far, come deesi, il mio dovere; Ma i viaggiatori sono tutti quanti, |
EMIL. |
A me che cosa importa? Posso dir francamente Che libera ancor sono, |
CON. |
Volentieri il mio cor vi donerei. |
EMIL. |
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CON. |
Scherzate, o pur volete Che a disperarmi io vada? |
EMIL. |
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CON. |
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EMIL. |
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CON. |
A morir. |
EMIL. |
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CON. |
Mi vorrete voi ben? |
EMIL. |
Potrebbe darsi. |
CON. |
Vi prendeste di me spasso e sollazzo. Sì, mi volete ben. |
EMIL. |
E chi è che vi vuol ben? |
CON. |
Voi; già lo so. |
EMIL. |
Ho paura di no. |
CON. |
Ma perché mai? |
EMIL. |
Perché ancora nessuno io non amai. |
CON. |
Me l'avete pur detto, Che mi volete ben. |
EMIL. |
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CON. |
Cangiarvi ognor così, Ora il no pronunziando, ed ora il sì. Conte, Conte, impazzisci? In donna corteggiata è l'incostanza.
Non son sì stolido, Giacché non trovasi La fedeltà. Ora con questa, Ora con quella, Voglio trattare |