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La Marchesa e poi Don Fabrizio
Anch'io così diceva, Pria che andasse lo sposo all'altro mondo; |
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FABR. |
Posso venir? |
FABR. |
In queste stanze Trova forse miglior appartamento. |
FABR. |
Se potessi sperare... |
Anzi mi farà grazia Il signor don Fabrizio. Favorisca. (siede, ed accenna che si ponga a sedere) |
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FABR. |
Alla sua gentilezza. |
Un po' più appresso. |
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FABR. |
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FABR. |
Eccomi da vicino. (si accosta) |
FABR. |
Sono vedovo anch'io. |
FABR. |
Ella è ancor giovinetta, Io sono un po' avanzato. |
Siete ancora in istato D'aver dieci figlioli, |
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FABR. |
E pur, se la trovassi... |
FABR. |
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No davvero. |
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FABR. |
Di buono in me? |
Vi trovo Della galanteria. |
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FABR. |
Così e così. |
FABR. |
Questo poi sì. |
FABR. |
Son ben tenuto. |
E sano ancor. |
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FABR. |
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Delle costellazioni, Delle combinazioni, Dei colpi inaspettati, |
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FABR. |
Tutto questo, Marchesa, Cosa vuol dir? |
Vuol dire, Che prima di morire |
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FABR. |
Non vi capisco ancor. |
Son due anni ch'io son senza marito. Non mi capite ancor? |
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FABR. |
Sì, vi ho capito. (consolandosi) |
FABR. |
Dalla costellazione Vien la combinazione Del caso inaspettato, |
FABR. |
Via, spiegatevi. (s'alzano) |
Oimè! Un certo non so che |
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FABR. |
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Non vi dico di più. Per ora addio. (va per partire, poi si ferma)
Quel che in seno il cor mi fa? Quando siete a me vicino, Della sua semplicità). (parte) |