Carlo Goldoni
Le virtuose ridicole

ATTO PRIMO

SCENA DECIMA   Ser Saccente, poi Armonica

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SCENA DECIMA

 

Ser Saccente, poi Armonica

 

SACC.

Costei non fa per me;

È un'ignorante, e fa la poetessa.

No, no, non cambio la filosofessa.

ARM.

Signor Saccente mio,

Di voi andavo in traccia.

SACC.

(Anche questa non ha cattiva faccia).

Cosa mi comandate?

ARM.

Io so che voi cantate.

SACC.

Sì, signora,

So di musica ancora.

ARM.

Io sono virtuosa,

Ma per esser perfetta

Mi resta da imparar qualche cosetta.

Vorrei che mi diceste,

Per penetrar del canto in le midolle,

Che cosa sia il bequadro ed il bemolle.

SACC.

Cara la mia figliuola,

Siete voi stata a scuola?

ARM.

Oh, cosa dite?

Ho studiato, ho imparato:

Per sei o sette mesi ho solfeggiato.

SACC.

Brava! In sì poco tempo

Avete fatto del profitto assai.

ARM.

Subito virtuosa io diventai.

SACC.

Cantatemi un'arietta.

ARM.

Volentieri.

Non mi faccio pregar; la canterò.

SACC.

Io l'accompagnerò.

Avete qualche cosa?

ARM.

Ho due ariette:

Una allegra, allegrissima,

L'altra patetichissima.

SACC.

Datemi quell'allegra:

La proveremo un poco.

ARM.

Eccole tutte due.

SACC.

Basta l'allegra:

Quell'altra la potete metter via.

ARM.

Ma di queste, signor, non so qual sia.

SACC.

Non conoscete il tempo?

ARM.

Signor no.

SACC.

Ma le parole?...

ARM.

Leggere non so.

SACC.

Oh, questa è bella! E l'arie voi cantate?

ARM.

A memoria mi son state insegnate.

SACC.

Date qui, date qui. Che voce avete?

ARM.

Che voce? Io non v'intendo.

SACC.

Cosa siete? Contralta ovver soprana?

ARM.

Io son quella che sono,

E canto all'improvviso;

Ed ognun mi fa applauso, ognun mi loda.

SACC.

Virtuosa davvero a tutta moda.

Venite qui; cantate.

Capperi! Tre bemolli! (osserva l'aria)

A voi, figliuola mia.

ARM.

Il bemolle non so che cosa sia.

SACC.

(Suona il ritornello sulla spinetta)

 

ARM.

Quel caro amato ciglio...

SACC.

Quel caro amato ciglio...

ARM.

Quel caro amato ciglio...

 

SACC.

Ma quei son tre bemolli agli occhi miei.

ARM.

Che importa a me, se fossero anche sei?

SACC.

Ma voi non intonate.

ARM.

Eh signor, perdonate.

Intono a prima vista;

O voi non ci vedete,

O le regole buone non sapete.

SACC.

Ritorniamo da capo. (suona il ritornello)

 

ARM.

Quel caro amato ciglio,

Che m'ha ferito il cor.

 

SACC.

.

ARM.

Che cosa avete?

SACC.

Ma voi stonate maledettamente.

ARM.

Andate via, che non sapete niente. (gli leva le carte dal cembalo)

SACC.

Brava, figliuola mia,

Voi farete fortuna.

Per essere stimata

Una brava cantante,

Basta che siate ardita ed arrogante. (parte)

 

 

 


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