Carlo Goldoni
Le virtuose ridicole

ATTO SECONDO

SCENA QUINTA   Pegasino, poi Melibea

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SCENA QUINTA

 

Pegasino, poi Melibea

 

PEG.

Non vorrei che Gazzetta,

Con la bella invenzion del don Chisciotte,

Avesse fatto colpo

Nel cuor di Melibea.

Eccola. Ha un quadro in mano,

E mi pare un ritratto.

Vuò veder cosa sia:

Un ritratto mi pone in gelosia. (si ritira)

MEL.

(Osservando il ritratto di Cleopatra)

 

Oh Cleopatra fortunata

Col suo caro Marc'Antonio,

Cui d'amore in testimonio

Colle perle abbeverò.

 

Se il cor di Cleopatra

Per il gran Marc'Antonio si perdeo,

Abbi pazienza, caro Tolomeo.

Semiramide ancora,

Come scrive un istorico vetusto,

Ha fatto un non so che su questo gusto.

PEG.

(Parla di Cleopatra. Non vi è male).

Mia bella, a voi m'inchino.

MEL.

Ecco qui, Pegasino,

Una raccolta di composizioni.

PEG.

Io pure in queste carte

Ne tengo la mia parte.

Ho dei componimenti

Di poeti eccellenti,

Fatti sul stil del Tasso e dell'Ariosto,

Del Petrarca, di Dante e del Marini,

Con parole da Testi e d'Achillini.

MEL.

Sentiamo: Madrigale (legge)

Di Smorfia Celidonio,

Arcadico Pastore...

PEG.

Smorfia pastor? Oh, sarà un bravo autore!

MEL.

Graziosa Melibea,

Non so se ninfa o dea...

Oh bellissimo!

PEG.

Oh caro!

MEL.

Non so se ninfa o dea,

Spòsati in sì bel giorno.

Che bella cosa!

PEG.

Oh bella!

MEL.

Spòsati in sì bel giorno;

Se non lo fai, non me n'importa... un corno.

PEG.

Oh vita mia!

MEL.

Che dite? (malinconica)

PEG.

Eh, non vi è male.

MEL.

Questo per nozze è un brutto Madrigale.

PEG.

Io ne leggerò dunque uno de' miei,

Che dei vostri saran forse più bei.

Eccolo: Madrigale (legge)

Di Mummia Culinfronio,

Pastor delle campagne immaginarie

Dell'Arcadia dell'Isole Canarie.

MEL.

Oh, questo sarà bello!

PEG.

Oh Pegasin gentile,

Del caval Pegaseo figlio diletto...

MEL.

Oh bravo!

PEG.

Oh benedetto!

Sposa la pastorella,

Vaga, gentile e bella.

MEL.

Oh che versi!

PEG.

Oh che gusto

Nel leggerli mi viene!

MEL.

Oh, quel bella e gentil ci sta pur bene!

PEG.

Sposa la pastorella,

Vaga, gentile e bella,

Che ti possa venir la caccarella.

MEL.

Oibò!

PEG.

Puzza un pochino.

MEL.

Oh diavol malandrino!

PEG.

I nostri amici, ognun coi versi suoi,

Si burlano di noi.

MEL.

Dunque che far dobbiamo?

PEG.

Fra di noi concludiamo;

E senza la raccolta

Sposiamoci una volta.

MEL.

Ma... vogl'io,

Per meglio soddisfarmi,

Con qualche idea poetica sposarmi. (parte)

 

 

 


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