Carlo Goldoni
Le virtuose ridicole

ATTO TERZO

SCENA PRIMA   Cortile.   Affrodisia e Ser Saccente

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ATTO TERZO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Cortile.

 

Affrodisia e Ser Saccente

 

AFFR.

Ebben, messer Saccente,

Quando volete voi

Segua l'union filosofal fra noi?

SACC.

Prima che si concluda,

Fa duopo che mi dite a chiare note

Come voi state di pecunia in dote.

AFFR.

Eh, la filosofia

Deride l'uomo avaro:

Il filosofo vero odia il denaro.

SACC.

Per sostener soltanto

Del matrimonio i pesi,

Dal filosofo ancor pecunia amatur;

Sine pecunia nihil manducatur.

AFFR.

Ma io ricca non son che di scienza,

E parmi a sufficienza

Esser la dote mia,

Se piena sono di filosofia.

SACC.

Bastar può tal ricchezza

Per bene disputare,

Ma non per manducare.

Se dote non avete,

Filosofessa mia, salve, salvete.

AFFR.

Così mi corbellate?

SACC.

Ad amar ritornate

Il povero scolaro.

Da voi medesma l'incostanza imparo.

 

La femmina incostante

È un brutto indicativo.

Se l'uom si mostra amante,

Vuol far l'imperativo;

E se coll'ottativo

Si sente supplicar,

Procura il subiuntivo

All'infinito andar. (parte)

 

 

 


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