Carlo Goldoni
L'amore artigiano

ATTO TERZO

SCENA QUARTA   Bernardo ed un Servitore, poi Angiolina

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SCENA QUARTA

 

Bernardo ed un Servitore, poi Angiolina

 

BERN.

Sì, dite alla padrona

Che per la terza volta son venuto

Ad obbedirla e renderle tributo. (con ironia)

ANG.

Ehi, galantuomo, andate

Ad avvisar madama

Ch'io son qui per veder cos'ella brama. (Parte il Servitore)

BERN.

Compatite, Angiolina,

Se oggi fuor del dover qualcosa ho detto,

Allor ch'era dal vino un po' caldetto.

Tre ore ho riposato;

E mi son vergognato,

Tornando a riacquistar la sanità;

Scandalo d'aver dato in questa età.

ANG.

Per me vi compatisco;

Spiacemi che con Titta

Or sarete nemici.

BERN.

Passato è il vino, e siam tornati amici.

ANG.

E Giannino?

BERN.

Giannino,

Frattanto ch'io dormiva,

Con Rosina a parlar si divertiva.

ANG.

Che pensate di far?

BERN.

Non so che dire:

Non vagliono minaccie,

Non vagliono consigli:

Se lo vuole pigliar, che se lo pigli.

ANG.

Ed io m'ho da acchetar?

BERN.

Che far volete?

Giovane e bella siete:

Troverete marito.

ANG.

Sì, ma in oggi

V'è poco da far bene.

BERN.

Veramente

La gioventù d'adesso

È assai pericolosa.

Angiolina, davver, fate una cosa.

ANG.

E che ho da far?

BERN.

Davvero,

Se volete star ben con proprietà,

Sposatevi ad un uom di mezza età.

ANG.

Ma io la mezza età non so qual sia.

BERN.

Circoncirca sarà come la mia.

 

Fino ai cento, se non più,

Vi è speranza d'arrivar.

Ma nel fior di gioventù

Non sa l'uomo di campar.

Si principia dai quaranta,

E ne restano sessanta;

Onde un uom che n'ha settanta,

Con ragione si dirà:

Quell'è un uom di mezza età. (parte)

 

 

 


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