Carlo Goldoni
Amore in caricatura

ATTO SECONDO

SCENA DODICESIMA   Monsieur Coteroti, il Conte Policastro, il Marchese Carpofero, il Cavalier Tritogano e le suddette.

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SCENA DODICESIMA

 

Monsieur Coteroti, il Conte Policastro,

il Marchese Carpofero, il Cavalier Tritogano e le suddette.

 

POL.

Eccomi.

CARP.

Sono qui.

TRIT.

Vengo al cimento.

MONS.

Rispettoso a Madama io mi presento.

MAD.

Garbati cavalieri,

Sentirò volentieri

Chi di voi sa mostrar miglior affetto,

E da me il vincitor sarà l'eletto.

CARP.

Eccovi in questo foglio

Una prova d'amor. ( una carta a Madama)

TRIT.

Bella, leggete;

Quant'io v'amo, vedrete. (come sopra)

POL.

In questa carta è chiuso

Del mio amor l'argomento. (come sopra)

MONS.

Ecco un segno d'amor che val per cento. (come sopra)

OLIM.

(Son curiosa davver!) (piano alla Contessa)

GIN.

(Davvero anch'io

Ho egual curiosità). (alla Baronessa)

MAD.

La giustizia a chi merta or si farà.

Sentiam di questi fogli il contenuto.

CARP.

(Legge il mio per il primo. Amore, aiuto). (da sé)

MAD.

Io Marchese Carpofero,

Per prova singolar di vero affetto,

Giuro, affermo e prometto

Che madama Cracchè bella e vezzosa

Marchesina sarà, sarà mia sposa.

OLIM.

Grand'onor!

GIN.

Gran fortuna!

MAD.

Oh, mio signore,

È troppa cortesia.

CARP.

Ecco la mano, e la vittoria è mia.

MAD.

Piano; vediam quest'altri, e si decida.

TRIT.

(Il mio core in Amor spera e confida). (da sé)

MAD.

Che vuol dir questo rosso? (aprendo il foglio)

TRIT.

Nulla, nulla:

Leggete, e lo saprete.

MAD.

Mio tesoro,

Per voi languisco e moro,

E un amator che langue,

Per prova dell'amor scritto ha col sangue.

OLIM.

Bravo, bravo davver!

GIN.

Che bel talento!

MAD.

Intenerir mi sento.

A ferirvi per me l'amor vi ha spinto?

TRIT.

Ah, Madama pietosa, ho vinto, ho vinto.

MAD.

Tempo a leggere gli altri io vi domando.

POL.

(Amore, al tuo favor mi raccomando). (da sé)

MAD.

Io Conte Policastro,

Per far veder che amante

Di madama Cracchè davvero io sono,

A lei tutti i miei beni io cedo e dono.

OLIM.

Questo è più della mano.

GIN.

E più del sangue.

MAD.

Siete ben generoso!

POL.

Grazie, grazie ad Amor; son vittorioso.

MAD.

Adagio, adagio un poco.

Leggiam quest'altro, e terminiamo il gioco.

MONS.

(Chi sa che il mio talento

Non l'abbia indovinata?

Madama al buon umor so ch'è inclinata). (da sé)

MAD.

L'amor che ho per Madama

Mi sprona a divertirla.

Prometto per servirla

Giochi, feste, teatri, e pranzi, e cene;

E far quel che conviene

Perch'ella si diverta e rida e goda,

Come vuole il gran mondo e la gran moda.

OLIM.

Viva, viva Monsieur.

GIN.

Bravo davvero!

MONS.

La pugna ho vinto, e la corona io spero.

CARP.

Decidete, Madama.

TRIT.

Pronunziate

Il decreto fatal.

POL.

Chi fia l'eletto?

MONS.

Chi avrà la preferenza?

MAD.

Oda ognuno di voi la mia sentenza.

 

La man di sposa, signor Marchese,

Con buona grazia, non le vo' dar.

Cavalierino, troppo cortese,

Del vostro sangue non so che far.

Voi che donate - le vostre entrate,

Con chi pensate - di contrattar? (al Conte)

Monsieur Coterotì

Mi piace, signor sì,

Godere l'allegria,

Lo stare in compagnia,

Ma posso far da me.

Nessun ci ha da pensar.

Meschini, tutti quattro

Vi fate corbellar. (parte)

 

OLIM.

Mi rallegro di cor con lor signori.

Son tutti gloriosi e vincitori. (parte)

GIN.

Signori, che in amor sono rivali,

Or non v'è più che dir: son tutti eguali. (parte)

 

 

 


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