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CAM. (Pazienza. Mi porta via il cuore, ma son sicura che tornerà).
SCAP. Povera signora Camilla, mi dispiace infinitamente.
SCAP. Che abbiate perduto un amante così gentile, uno sposo così compiacente.
CAM. Perduto? E come l'ho io perduto? Per un poco di sdegno credete voi ch'egli mi abbandoni? Anzi quando si ama davvero, è necessario qualche volta di corrucciarsi un poco. Non si conosce il piacere perfettamente, senza il confronto del dispiacere. La collera forma il chiaroscuro all'amore, e dopo la guerra, è più dolce e più soave la pace.
SCAP. Siete dunque disposta a volerlo amare?
SCAP. Con tutte le malagrazie ch'egli vi usa?
CAM. Sì, perché ha poi delle buone grazie, che mi piacciono infinitamente.
CAM. La mia non è ostinazione, è costanza.
SCAP. Mah! così va il mondo; è tanto difficile trovare una donna costante, e ha da toccar la fortuna ad un villano che non la merita. (parte)